Si è parlato di Isole Smart nella transizione ecologica nel secondo appuntamento con SEIF, il Festival promosso da Acqua dell'Elba che celebra il mare e la sua bellezza.
L'incontro si è svolto nella sede del Parco all'Enfola, tra i presenti il direttore Maurizio Burlando, il Presidente Sammuri nella sua doppia veste di presidente del PNAT e di FederParchi ed Umberto Mazzantini responsabile di Legambiente per le Isole Minori. In collegamento Marida Bessi, sindaco di Capriaia,
Giovanni Basciano presidente di AGCI Pesca e Antonio Nicoletti, Responsabile Nazionale Legambiente Aree Protette e Biodiversità.
La discussione si è aperta parlando delle nuove direttive dell'Unione europea in argomento di aree protette a terra e a mare. La nuova direttiva infatti impone agli stati membri di aumetare le superfici al 30%.
L'Italia mostra sempre il suo volto peggiore, infatti, al momento il nostro paese può contare soltanto di un 21% delle aree protette a terra e di un 16% di quelle a mare.
La vera beffa, dice Sammuri, è quella di aver subito una procedura di infrazione dall'UE quando molte proposte di ampliamento delle aree protette giacciono senza seguito.
L'Elba attende da 39 anni l'istituzione dell'AMP, spiega Umberto Mazzantini, è il momento del cambiamento, di una necessaria evoluzione dei modelli di produzione e di consumo, è il momento di parlare di energie rinnovabili e l'Elba e l'Arcipelago devono decidere se vogliono partecipare alla creazione del futuro.
Fondamentale l'intervento di Marida Bessi da Capraia, l'isola che meglio rappresenta come la scelta delle zone protette a terra ed a mare non rappresenta un divieto, ma un'opportunità di sviluppo economico e turistico.
E questo è stato possibile solo grazie ad un cambio di passo, i pescatori capraiesi infatti sono stati i primi firmatari per l'AMP perchè hanno compreso che proteggere il mare significava proteggere il loro lavoro.
Il collegamento con Giovanni Basciano presidente di AGCI Pesca - Sicilia (TBC) ha ribaltato il discorso portando alla luce il punto di vista dei pescatori che possono diventare protagonisti delle politiche di tutela del mare.
Non è impossibile mettere tutti d'accordo, continua Basciano, la cosa importante è stabilire cosa e dove proteggere ed il perfetto equilibrio si può trovare solo tramite il confronto tra le parti ed il coordinamento, raggiungendo così una unità di intenti.
Da questo concetto di confronto e coordinamento parte anche il ragionamento esposto da Antonio Nicoletti, responsabile nazionale Legambiente delle Aree Protette e della Biodiversità.
Necessario è non perdere l'occasione di una transizione ecologica efficace e dobbiamo farlo in fretta approfittando delle opportunità concesse dal PNRR, anche perchè viste le direttive comunitarie, l'istituzione delle aree protette non è un vezzo ma un obbligo, che se non rispettato, costerà molto all'Italia.
L'Elba può e deve diventare un esempio di buone pratiche come l'Isola di Capraia, deve proporre un nuovo tipo di pesca sostenibile, perchè tutelare il mare significa migliorare gli stock ittici e la qualità del pescato.
In conclusione quindi tutti i soggetti coinvolti nell'incontro continueranno ad impegnarsi per diffondere l'idea di come buone pratiche a terra e a mare siano un'opportunità, non un limite, per uno sviluppo economico sostenibile.