Avevo già trattato mesi fa il tema delle inefficienze elbane legate (http://www.elbareport.it/politica-istituzioni/item/45856-elba-inadempienze-amministrative-ignorata-lemergenza-del-randagismo-violati-i-diritti-del-mondo-animale) alla ormai atavica assenza di un canile e di una clinica veterinaria attrezzata h24, tesa a supplire non solo nel più affollato periodo estivo, ma anche durante tutto l'anno le emergenze dei sempre più numerosi animali domestici e non.
La straziante vicenda raccontata sui social da Marcello Paoli, sulla morte del suo amato Oscar (https://www.edicolaelbana.org/2021/09/03/lo-straziante-sfogo-di-marcello-paoli-oscar-non-doveva-finire-cosi) ha toccato moltissime persone, me per primo, facendo riemerge, in tutta la sua drammaticità la assenza sul territorio elbano di adeguate strutture sanitarie veterinarie che possano gestire, anche nei periodi più critici, come il ferragosto, emergenze di casi non di routine, ma che possono poi risultare fatali (anche per mancanza di adeguate attrezzature e non solo di competenze mediche) come nel caso citato.
Cani, gatti, più in generale gli animali cosiddetti d'affezione sono ormai membri delle nostre famiglie, ed è dunque più che giusto che siano ben tutelati anche in campo sanitario.
In Italia fin dal 2003 esiste una associazione chiamata Arca2000 (www.arca2000.it) specializzata in errori (da dimostrare compiutamente) veterinari. A fare da contraltare ai numerosissimi medici che agli esemplari d'altra specie e ai loro proprietari dedicano, oltre alla propria competenza, sensibilità, generosità e attenzioni, spesso fuori dal comune, aumentano purtroppo le segnalazioni legate a episodi di malasanità animale, anche molto gravi, come è anche facile riscontrare da una ricerca sul Web.
Il caso di Oscar, se verrà dimostrato e provato essere legato a errore medico, non è purtroppo isolato ai confini elbani, ma sull'Elba diventa, nella sua insularita' sempre più rilevante, pur in presenza sull'Isola di validissimi e bravissimi professionisti veterinari, che ogni giorno si prodigano nella loro attività. Ma gli errori, come in altri campi, ci sono e se accadono diventa altrettanto giusto che vengano accertati, riconosciuti e sanati e questo per la salvaguardia della professionalità della intera categoria.
Ad oggi però lo sbaglio veterinario dalle conseguenze irreparabili non sembra trovare un vero riscontro nelle pieghe della giurisdizione. Cosi recita la suindicata Associazione Arca 2000: "Gente disperata per aver perso l'animale sconta a volte un eccesso di fiducia e ingenuità. Già provate dal danno morale e materiale queste persone, in assenza di prove, sono impossibilitate a chiedere il benché minimo risarcimento. Il rilascio di una cartella scritta, la consegna dei referti, non sono infatti obbligatorie, ma a discrezione dei singoli, e troppi medici omettono di produrre tali documenti".
Esiste un codice deontologico veterinario ( https://www.fnovi.it/fnovi/codice-deontologico) ma si tratta di una norma di precetto e indirizzo, non di una legge dello Stato e prevede al massimo sanzioni disciplinari.
Voglio però sottolineare, anche rimettendomi al dolore di Marcello Paoli ed immedesimandomi in lui, che quello che chi ama gli animali vuole e pretende non è, ne sarà mai, una speculazione su un risarcimento, anche di un danno da errore medico arrecato al proprio animale, ma di avere la certezza che quello che si poteva e doveva fare è stato fatto, con la massima cura e professionalità. Non esiste risarcimento materiale che possa compensare il dolore che si prova dalla perdita, sopratutto se avviene nel dubbio di errori fatti, e si presume sempre anche in buona fede, del proprio fedele compagno di vita.
La perdita di un cane (o di un altro animale) scatena un dolore insopportabile, una mancanza che nessun altro potrà mai rimpiazzare, anche con il passare degli anni. Queste creature leali e dolci sono compagni insostituibili, non per niente si dice che i cani sono i migliori amici dell’uomo, e solo chi ha avuto la fortuna di avere un amico a quattro zampe sa cosa come ci si sente, sopratutto se la perdita poteva essere evitata. se gestita al meglio da chi per professione è votato a farlo.
La parte peggiore di avere un cane è dovergli dire addio e quell’addio spesso sembra arrivare troppo presto. Per questo la ricerca di chi ama gli animali è dedicata a rendere la loro vita più lunga e felice possibile.
Oscar mi ha dato la possibilità di ritornare sul tema, sperando che le coscienze di chi deve fare e colmare quel che manca da sempre, possano scuotersi una volta per tutte per rendere l'Elba, anche sotto la tutela e il rispetto degli animali, un posto ancora più civile e sicuro per i nostri fedeli compagni di vita.
Marco Contini