Questo il luogo dal nome un po’ inquietante, ma di un paesaggio spettacolare, in cui ci ha portato oggi l’escursione del CAI Sottosezione Isola d’Elba.
Guidati da Michele siamo scesi seguendo una antica via nella macchia di lecci, fino alla spiaggia di Nisportino.
Risalendo il lato a nord-est della scogliera, si è aperto ai nostri occhi l’intero paesaggio della rada di Portoferraio.
Attraverso il bosco e un impervio sentiero ghiaioso, abbiamo raggiunto la Spiaggia dei Mangani, l’accesso al mare della Cala dell’Inferno.
La valle completamente ricoperta dal bosco, nasconde, se mai ci fosse, ogni traccia di insediamenti umani, contribuendo ad accrescere il senso di luogo selvaggio e poco frequentato, suggerito dal nome.
Il mare della baia offre un fondale di rocce e posidonia cristallino e intensamente azzurro.
Con un po’ di dispiacere abbiamo lasciato la spiaggia per risalire la Valle dell’Inferno. Il cielo grigio minaccioso di pioggia sopra di noi ha fatto da scenario al percorso che si snoda a zig zag tra rocce e garighe a rosmarino, lavandula e cisto, lasciandoci intravvedere, l’intero panorama della Cala e della spiaggia.
Il ritorno verso l’Aia di Cacio è stato sotto un fresco tunnel di macchia alta a leccio e corbezzolo e poi lungo il tracciato della GTE.
Stanchi ma affascinati dal percorso, abbiamo salutato la guida e un particolare ospite che ci ha accompagnato nell’escursione: Napoleone un piccolo e lesto bassotto che si è mosso scaltro e veloce tra le rocce.
CAI Sottosezione Isola d’Elba