Stanotte dalla sabbia di Morcone, a Capoliveri, isola d’Elba, è uscita una solitaria tartarughina marina che ha raggiunto rapidamente il mare e le sue sorelle e fratelli che la notte prima erano sciamati a decine.
La coraggiosa tartarughina solitaria ha però permesso di capire una cosa importantissima: dove è localizzato esattamente il sito di deposizione, il che permetterà, a evento di nascita finito, ai ricercatori di ARPAT, Istituto Zooprofilattico e Università di Siena di scavare il nido per poter contare i gusci delle uova, determinare il numero esatto delle tartarughine nate e raccogliere altre preziose informazioni su questa inatteso evento. Sul posto sono intervenuti anche Carabinieri Forestali e Protezione Civile.
Il nido è a pochissima distanza dal punto dove una grande tartaruga marina iniziò a scavare il 2 agosto in quella che sembrava una deposizione fallita ma che invece potrebbe a questo punto anche essere andata a buon fine.
Sono subito intervenute ARPAT e Università di Siena che stanno coordinando i volontari e la tartarughina sembrava proprio aspettasse, una delle più attive tartawatcher di Legambiente Arcipelago Toscano, guida del Parco Nazionale e ormai notissima come protagonista del teatro di strada come la Fornaia dell’imperatore, che finora non aveva mai assistito alla nascita di una tartarughina, mancando per un qualche motivo quelle di Marina di Campo e di Straccoligno degli anni passati. Di fronte a questo nuovo miracolo della natura Tatiana è riuscita solo a dire: «Che emozione».
Legambiente ringrazia ARPAT e Università di Siena per il pronto intervento e per il coordinamento, la capitaneria di Porto di Portoferraio, l’Amministrazione Comunale di Capoliveri per aver spento il faro che la prima notte aveva attratto con la sua luce le tartarughine costringendole a fare un lunghissimo e faticoso percorso per raggiungere il mare che in realtà era a pochi metri dal loro nido.
«Ringraziamo soprattutto il bagnino dei bagni Albatros & Drago che ci ha avvertito della nascita delle tartarughine, il bar La Scogliera e il bagnino Simone per la fattiva collaborazione, il Mandel diving center e gli operatori balneari di Morcone per il loro interessamento e gentilezza e il gruppo di giovani turisti tedeschi che ci hanno aiutato a ricostruire l’evento grazie alle loro foto – dice Isa Tonso, responsabile tartarughe di Legambiente Arcipelago Toscano – il Parco Nazionale che sostiene il progetto di monitoraggio e tutti coloro che stanno collaborando alla sorveglianza del nido che si protrarrà anche nei prossimi giorni per permettere a eventuali altre tartarughine di raggiungere il mare in sicurezza e tranquillità».
Chi volesse dare una mano può chiamare Legambiente Arcipelago Toscano: 3407113722