Il convegno su ‘Verde Urbano all'Elba nel clima che cambia' organizzato il 24 ottobre al Centro De Laugier di Portoferraio da Legambiente Arcipelago Toscano, Aula VerdeBlù e Legambiente Toscana, ha riunito nell’ampia sala al primo piano dello storico palazzo studiosi di alto livello provenienti dalle Università di Pisa e Firenze, esperti di prestigio internazionale nella cura del verde, insegnanti dell’Istituto di Agraria di Portoferraio, il Comando dei Carabinieri Forestali del Parco Nazionale Arcipelago Toscano, la Regione Toscana con un intervento video e Sindaci e Assessori di Portoferraio, Campo, Marciana, e Capoliveri e ha, soprattutto, visto la presenza di un pubblico attento e interessato. L’approfondimento dei vari punti di vista presenti al convegno è stato condotto dai vari relatori con mano felice, non tralasciando gli aspetti scientifici, peculiari e in qualche caso linguistici riferiti al tema trattato. Per fare un piccolo ma significativo esempio la richiesta di rigettare il verbo di origine burocratica, e onomatopeicamente funebre, “'piantumare”, per ricominciare a usare il più naturale “piantare” o l’ancor più rispettoso “mettere a dimora”, è stata unanime in quasi tutti gli interventi e reiterata nelle conversazioni dei presenti durante la pausa buffet.
Dalle diverse relazioni – l’intera videoregistrazione del convegno sarà a breve visibile sulla pagina Facebook di Legambiente Arcipelago Toscano e sul canale dell’Aula VerdeBlù su Youtube - è uscita unanime la richiesta di affrontare il tema del Verde Urbano alla luce della sua importanza sia nella resilienza/controffensiva ai fenomeni innescati dal cambiamento climatico, sia per il benessere psicofisico di noi esseri umani e animali. Recuperare un rapporto di amicizia con i fratelli immobili e esprimere la nostra gratitudine per quanto ci offrono in termini non solo di ossigeno, mitigazione della temperatura, resistenza ai fenomeni atmosferici estremi, salvaguardia del territorio, della disponibilità idrica, non è complicato e tantomeno spiacevole: è tuttavia indifferibile. Si tratta di iniziare, e da tutti gli intervenuti è stato sottolineata l’urgenza di questo inizio, certamente a moltiplicare la loro presenza ma soprattutto di farlo con il fine di permettere loro di dispiegare per intero, nei decenni futuri, l’efficacissima funzione che svolgono nel migliorare l’equilibrio dell’ambiente del quale anche noi facciamo parte e di sviluppare e applicare le professionalità necessarie a far sì che questo avvenga,
Riprendendo quanto detto da studiosi ed esperti, Legambiente sottolinea che bisogna attuare le buone pratiche emerse dal convegno, «A cominciare da una svolta immediata sul piano della formazione degli operatori del verde pubblico, per dar loro le competenze utili ad evitare danni, L’esigenza di costituire un vivaio territoriale pubblico a servizio dei Comuni elbani, che sia da un lato nursery del verde che vivrà, in ambito urbano, assieme alle prossime generazioni umane e dall’altro centro di formazione per gli operatori, sia professionali che volontari, che del verde urbano si occupano e, in modo ancora migliore, del verde urbano si occuperanno in futuro, è stata posta come punto di avvio del processo che deve portare al più presto ad un Piano del Verde Urbano territoriale e partecipato, condizione quest'ultima, per una maggiore efficacia e aderenza alla realtà».
Un’iniziativa di successo che dovrà avere prossime ricadute sul territorio elbano e anche per questo Legambiente ringrazia tutti gli intervenuti e gli Enti che hanno patrocinato il convegno: Comune di Portoferraio, Parco Nazionale Arcipelago Toscano e Associazione AlberiMaestri.