Meduse sempre più padrone dei mari dell'Elba? Una gara di nuoto è stata colpita dal fenomeno e 90 concorrenti sono rimasti "ustionati". In realtà il problema non è locale, non è una questione isolana e non a caso gli scienziati parlano di grande diffusione di questo animale planctonico acquatico con tentacoli, che sta avvenendo in tutto il Mediterraneo e nel mondo. Nicola Nurra, biologo marino, precisa:"Bisogna imparare a convivere con le meduse, dobbiamo man mano abituarsi a fare il bagno protetti da una tuta e sarà necessario, in prospettiva, mettere delle barriere davanti alle spiagge più importanti per proteggere i bagnanti, come fanno già in Australia". Quindi meduse avanti tutta e La Fao (Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura delle Nazioni Unite ) segnala proprio il boom e addirittura ha invitato a utilizzare i Celenterati in cucina, eliminati i residui urticanti. "Della questione meduse mi ero già accorto a Pianosa ad aprile, quando come gruppo Pelagosphera abbiamo fatto una missione per il parco - commenta Nurra, biologo marino portoferraiese, che insegna all'università di Torino- Eravamo immersi e circondati: questo mi aveva fatto prevedere la futura invasione dell'Elba. Molti studiosi sostengono che il progressivo riscaldamento medio del mare ne favorirebbe la riproduzione, ma tale tesi non mi convince e ci sono scienziati che sostengono il contrario. In ogni caso il fenomeno è su scala planetaria e nel sud-est asiatico, la situazione è a dir poco allarmante. Dalle nostre parti - prosegue il biologo - è diffusa molto la Pelagia noctiluca, la classica medusa trasparente e violacea. E' fortemente urticante e i tentacoli lunghissimi quasi invisibili. Non si può fare niente, se non cominciare a convivere con questo fenomeno, puntare sull'uso di una muta e cominciare a pensare di mettere reti protettive a certe spiagge più frequentate. All'isola c'è poi un altro sistema di difesa che può funzionare, per chi ha facilità di spostamento. Le meduse fanno parte del plancton per cui sono in balia delle correnti. Beh, se le troviamo alla spiaggia de Le Ghiaie a nord, basta andare ad un lido del sud". E se si è ustionati? Gli esperti suggeriscono di rimanere, se possibile, in mare asportando le vescicole (nematocisti) che contengono le sostanze urticanti utilizzando l’acqua di mare, oppure ricorrere alle cure del pronto soccorso. C'è chi "artigianalmente" strofina sopra l'ustione una sezione di Aloe vera, pare che l'irritazione si plachi, poi le solite pomate al cortisone acquistate in farmacia.