Il 17 luglio prossimo sarà inaugurato il campo boe di Pianosa con i diving le autorità e le forze dell’ordine. Dopo un lungo e accidentato iter, iniziato diversi anni fa, il Parco aprirà ai diving la fruizione subacquea contingentata per la scoperta dei fondali più belli dell’area protetta dell’isola di Pianosa. Questo risultato è il frutto di una proficua collaborazione tra istituzioni, forze dell'ordine e operatori del settore. I magnifici fondali proibiti saranno finalmente visibili a subacquei esperti e a piccoli gruppi accompagnati da guide ambientali subacquee. Si tratta di una fruizione sperimentale, che è stata preceduta da un monitoraggio scientifico, sono stati definiti i percorsi di immersione e le regole di accesso. Chi vuole fare le immersioni a Pianosa dovrà contattare un diving autorizzato, la cui lista sarà visibile a breve sul sito del Parcowww.islepark.it.
I diving che vogliono essere accreditati e autorizzati dovranno essere iscritti alla camera di Commercio, specificare le caratteristiche dei natanti utilizzati, (che dovranno rispondere a dei requisiti di sostenibilità ambientali), pagare un abbonamento annuale e un ticket a immersione per ogni barca.
Per la normativa vigente, il Parco potrà autorizzare immersioni dentro la sua propria area competenza solo con accompagnamento di guide ambientali subacquee formate, ai sensi della LR 23 marzo 2000, n. 42 e succ. mod “ Testo unico delle leggi regionali in materia di Turismo”
La fruizione sperimentale è consentita al momento con quattro boe, due boe sono di sevizio riservate ai mezzi di soccorso e sorveglianza. Una quinta boa, situata nelle vicinanze di un delicato sito archeologico, sarà usata solo successivamente previo accordo con la competente soprintendenza archeologica che ne detterà le prescrizioni di utilizzo.
Giampiero Sammuri