Da domani 2 marzo alle ore 10,00 aprono le prenotazioni online per visitare l’Isola di Gorgona con il Parco Nazionale Arcipelago Toscano.
Dopo il successo del 2021, il Parco, in collaborazione con l’ Amministrazione Penitenziaria, conferma anche per il 2022 il programma di fruizione per far conoscere questa piccola isola carcere, verde e selvaggia, modello di recupero sociale.
Le visite iniziano il 19 marzo (prima data utile) e le partenze per Gorgona sono tutte previste da Livorno.
E’ possibile prenotare le visite on line sul sito: https://www.parcoarcipelago.info/gorgona a partire dalle ore 10 del 2 marzo. Per la conferma della prenotazione è necessario compilare, almeno una settimana prima, un modulo completo di tutti i dati anagrafici che verranno trasmessi alla Polizia Penitenziaria per i necessari controlli.
In base alle disposizioni dell’Amministrazione Penitenziaria, durante la visita e’ obbligatorio seguire tutte le indicazioni della Guida, non è possibile muoversi individualmente, non è consentito l’uso di apparecchi fotografici e di telefoni cellulari e la balneazione è vietata.
La visita consiste in un’escursione trekking con guida lungo il percorso autorizzato. Le escursioni possono essere effettuate solo se si è dotati di scarpe da trekking con suola scolpita, in caso di abbigliamento non adeguato la guida può decidere di non far partecipare alla visita. I partecipanti devono presentarsi al molo d’imbarco 30 minuti prima della partenza muniti dei documenti d’identità indicati in fase di prenotazione.
Costo € 45 intero - € 36 ragazzi dai 5 ai 12 anni - gratuito bambini da 0 a 4 anni. Il costo è comprensivo di trasporto marittimo da Livorno a/r, ticket di accesso area protetta, servizio guida.
Sul sito https://www.parcoarcipelago.info/gorgona sono disponibili tutte le informazioni utili: condizioni di prenotazione, date disponibili, orari e luogo di imbarco, descrizione del percorso. Per informazioni è a disposizione l’ufficio info Park tel. 0565 908231(dal lunedì al sabato 9-15 domenica 9-13) che gestisce l’organizzazione della visita.
Foto Roberto Ridi per il PNAT