ARPAT in qualità di partner del progetto AER NOSTRUM - Aria bene comune ha partecipato recentemente ad alcuni eventi che hanno portato il dibattito sulla qualità dell’aria nelle aree prospicienti i porti al centro dell’attenzione della comunità scientifica e dei vari soggetti che, a vario titolo sono chiamati ad operare per preservare e migliorare la qualità dell’aria nei porti e nelle aree urbane limitrofe.
Il progetto AER NOSTRUM è stato protagonista ad aprile della 3° Giornata Mediterranea dell’Aria – I Porti, conferenza internazionale sulla qualità dell’aria nelle aree prospicienti i porti, che si è svolta a Tolone, di cui abbiamo già parlato in una precedente notizia, mentre il giorno seguente si è tenuta la riunione del Comitato di Pilotaggio e Comitato tecnico, presieduta da ARPA Liguria, capofila del progetto, a cui hanno partecipato attivamente tutti i partner: ARPA Toscana, Università di Genova, Università di Cagliari, ARPA Sardegna, ATMOSUD, Qualitair Corse.
Dopo il confronto sulla parte gestionale del progetto Interreg Italia - Francia Marittimo, i partner hanno fatto il punto sullo stato di avanzamento delle varie attività, in particolare sulle campagne di monitoraggio della qualità dell’aria in corso nei porti di Genova, Livorno, Cagliari, Ajaccio, Bastia, Nizza e Tolone.
L’obiettivo generale del progetto è infatti quello di contribuire a preservare o migliorare la qualità dell’aria nelle aree prospicenti i porti dell’area di cooperazione favorendo al contempo la crescita sostenibile delle attività portuali, nel rispetto della normativa vigente e delle politiche ambientali europee.
Tra gli obiettivi specifici vi è quindi l’armonizzazione ed implementazione delle metodologie di monitoraggio e valutazione della qualità dell'aria (ossidi di zolfo, ossidi di azoto, composti organici volatili, polveri PM10 e PM2,5 , PM1) sulla base di standard condivisi tra i partner e di sperimentare diversi sistemi di monitoraggio degli inquinanti ad alta o altissima risoluzione spaziale e temporale nei porti delle cinque regioni. Il progetto realizza inoltre un osservatorio transfrontaliero per il monitoraggio della qualità dell’aria nei porti, offrendo alle autorità portuali, compagnie di navigazione, capitanerie di porto e ai decisori politici uno strumento di supporto decisionale innovativo, specifico per le aree portuali.
Per raggiungere questi obiettivi ogni partner metterà a disposizione, nella piattaforma MONI.C.A. già esistente ed operativa in ambito portuale a Livorno, i dati di qualità dell'aria ottenuti dalle campagne di monitoraggio di parametri e metodi non convenzionali o mediante campionatori passivi, cosidetti smart sensor, distribuiti sia nei siti portuali che nelle città per indagare situazioni particolari; l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, con cui ARPAT partner del progetto ha stipulato una specifica convenzione, sta implementando la piattaforma così da rendere disponibili e facilmente accessibili i dati in modalità open, per tutta l’area di cooperazione quale strumento di supporto decisionale innovativo per adottare, nelle aree portuali, azioni preventive di tutela ambientale e in un’ottica di crescita sostenibile.
Le campagne annuali di monitoraggio, in alcuni porti sono già concluse mentre in altri sono ancora in corso ma tutti i partner forniranno nei prossimi mesi i dati che saranno analizzati e pubblicati nel report finale della componente Monitoraggio, curato da ARPAT.
Per quanto riguarda lo stato dei monitoraggi che ARPAT sta conducendo in Toscana nei porti di Livorno e Portoferraio, Bianca Patrizia Andreini responsabile del Centro Regionale Tutela Qualità dell’aria, ha specificato che il monitoraggio degli inquinanti con metodi convenzionali si concluderà a Livorno con l’ultima campagna con mezzo mobile entro la fine di maggio, mentre a Portoferraio (Isola d’Elba) il monitoraggio è concluso e si era svolto con un autolaboratorio nel periodo luglio-settembre 2021.
Oltre al monitoraggio dei parametri come gli ossidi di azoto (NO e NO2), l’anidride solforosa (SO2), il monossido di carbonio (CO), il benzene e derivati (BTEX), le polveri (PM10 e PM2,5) tramite campagne con autolaboratorio a Portoferraio e presso il Porto di Livorno Fortezza Vecchia e Porto di Livorno Calata Bengasi applicando i metodi ufficiali previsti dalla Comunità europea, è stato fatto un focus specifico sulla distribuzione dimensionale delle particelle con elevata risoluzione oraria.
Inoltre sono in fase di conclusione, le campagne di monitoraggio di parametri e metodi non convenzionali per effettuare approfondimenti specifici per biossido di azoto e per le polveri (particolato), così da mettere in evidenza un eventuale contributo più diretto delle emissioni navali.
I primi risultati sui monitoraggi di particolato sul porto di Livorno e di Portoferraio sono stati presentati da ARPAT al X Convegno nazionale sul particolato atmosferico PM 2022 che si è tenuto a Bologna dal 18 al 20 maggio 2022, in uno dei due poster dedicati al progetto AERNOSTRUM: “Progetto AERNOSTRUM: Campagne di monitoraggio nel porto di Livorno e di Portoferraio".
In particolare è stata analizzata la speciazione sia chimica che granulometrica del particolato; rispetto a quest’ultima sono stati utilizzati un contatore ottico di particelle, che permette di misurare le frazioni granulometriche comprese tra 0,3 e 32 micron con risoluzione temporale al minuto, e un Nanoscan, acquistato nell’ambito del progetto AER Nostrum, per le nanoparticelle tra 10 e 250 nm.
La prima indagine autunnale sulla distribuzione dimensionale delle nanoparticelle presso la postazione di Livorno-Calata Bengasi ha evidenziato che le particelle presentano un diametro medio di 56 nm e un numero medio sull’intero periodo inferiore a 3000 (n/cm3 su 24h), circa un terzo del valore di riferimento indicato da World Health Organization 2021 nella WHO global air quality guidelines. Particulate matter (PM2.5 and PM10), ozone, nitrogen dioxide, sulfur dioxide and carbon monoxide.
Rispetto al particolato PM10 e PM2, 5 ARPAT ha effettuato campagne indicative nel porto di Livorno e in quello di Portoferraio nell’Isola d’Elba e in quattro postazioni fisse all’interfaccia porto-città a Livorno. Mentre nel porto di Livorno le postazioni presentano livelli di concentrazione di particolato PM10 e PM2,5 che variano tra i livelli delle postazioni di fondo nella città e quelli delle postazioni di traffico della rete regionale (LI-La Pira, LI-Cappiello, LI-Carducci), nel porto di Portoferraio i livelli sono analoghi a quelli delle postazioni di fondo di Piombino. Il monitoraggio del PM in area portuale non ha messo in evidenza caratteristiche distintive rispetto ai dati delle stazioni della rete di monitoraggio regionale. A livello di medie giornaliere non è riscontrabile una relazione semplice tra traffico marittimo, meteorologia e livelli misurati.
In occasione del prossimo seminario AERNOSTRUM che si terrà il 22 giugno a Cagliari su "Misure di miglioramento della qualità dell’aria nei porti per la tutela dell’ambiente e della salute che precederà" il 38° Congresso nazionale di igiene industriale e ambientale, ARPAT porterà nuovi contributi con una relazione su "Monitoraggio di inquinanti a varia risoluzione temporale nei porti di Livorno e Portoferraio" mentre nell'ambito del convegno AIDII, verrà presentato il poster "AERNOSTRUM: studio della distribuzione dimensionale del Particolato nei porti di Livorno e Portoferraio".