Sulla cartellonistica all’ingresso del Centro di Raccolta Rifiuti del Comune di Porto Azzurro è comparso in questi giorni il cartello “artigianale” scritto a mano “Discarica chiusa”, che la dice lunga sulla concezione di cosa avrebbe dovuto essere un centro di conferimento dei rifiuti ingombranti, ferrosi e “speciali”.
Si tratta del Centro di raccolta rifiuti gestito dal Comune (che non aderisce ad ESA che gestisce i rifiuti negli altri 6 comuni elbani) la cui «Intollerabile situazione di degrado» era stata denunciata nel giugno 2020 da Legambiente Arcipelago Toscano anche con un esplicativo dossier fotografico. Successivamente il Cigno Verde isolano e, a quanto pare, anche privati avevano fatto segnalazioni ed esposti a tutte le istituzioni interessate.
A quanto si dice, ci sarebbero stati dei controlli da parte di ARPAT che avrebbero riscontrato una situazione non a norma (d’altronde nemmeno la cartellonistica improvvisata gioca a favore di una gestione oculata del sito), il Comune di Poto Azzurro – il cui sindaco di centro-destra Maurizio Papi è stato riconfermato per l’ennesima volta alle recenti elezioni comunali – tace.
Forse qualcuno dovrebbe informare cittadini e turisti di cosa e perché sta succedendo.
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