Come spiega Horizon – the EU Research & Innovation Magazine nell’articolo “From mussels to meadows, the sea offers big lessons for all life”, «Nell’Arcipelago Toscano, le praterie di posidonia catturano il carbonio fino a 35 volte più velocemente delle foreste pluviali tropicali. Le piante da fiore sottomarine hanno il potenziale per essere uno strumento essenziale nella lotta contro il cambiamento climatico, ma sono vulnerabili ai disturbi causati da attività umane come il turismo e la pesca».
Per questo, il primo settembre ha preso il via il progetto quadriennale MarineSABRES (MARINE Systems Approaches for Biodiversity Resilience and Ecosystem Sustainability – Approcci dei sistemi MARINI per la resilienza della biodiversità e la sostenibilità degli ecosistemi), che fa parte di Horizon Europe per rafforzare l’European Green Deal. Coordinato dall’University College Cork/Coláiste na hOllscoile Corcaigh – National University of Ireland, si concluderà il 31 agosto 2026 ed è finanziato dall’Unione europea con 8.755,338,75 euro, all’università di Pisa – uno dei principali partner del progetto – andranno 443.588,75 euro) per lavorare alla conservazione e al ripristino delle antiche praterie di fanerogame delle isole toscane.
Le aree di studio di questo importantissimo progetto spaziano dall’Atlantico nord-orientale artico (Islanda, Groenlandia, Fær Øer, per studiare gli effetti dei cambiamenti climatici e la gestione della pesca commerciale), alle isole della Macaronesia nell’Atlantico (Azzorre, Madera, Canarie, per concentrarsi sullo sviluppo della conservazione, del restauro e dell’ecoturismo). Ma l’area di confronto del continente europeo è l’Arcipelago Toscano, un’area che sarà studiata per gli effetti del turismo e l’efficacia della conservazione delle praterie di fanerogame, cioè la Posidonia oceanica.
La ricercatrice principale, Emma Verling, che coordina Marine SABERS all’University College Cork, sottolinea: «Vogliamo provare a consentire ai manager che lavorano in queste aree di prendere decisioni sostenibili. E consentire ai cittadini di impegnarsi maggiormente nella conservazione della biodiversità marina»
La Stichting Hummel Foundation For Sustainable Solutions (HuFoSS) olandese, che è tra i 22 istituti di ricerca di 11 Paesi europei che partecipano a Marine SABRES, conferma: «L’obiettivo del progetto è quello di «Consentire agli stakeholders, come professionisti, manager, scienziati, politici e l’opinione pubblica in generale, di prendere decisioni ben informate in merito all’equilibrio tra conservazione e protezione della biodiversità marina, il mantenimento della struttura e dei processi naturali degli ecosistemi marini e il sostegno di una fornitura sostenibile di beni e benefici per la società nei settori costieri e marini. Questo traducendo efficacemente le conoscenze scientifiche in azioni di gestione e conservazione e consentendo ai cittadini di essere coinvolti».
Marine SABRES riunirà le parti interessate per «Co-progettare un semplice quadro di sistema socio-ecologico per accelerare l’adozione della gestione basata sugli ecosistemi e rafforzare gli interventi e le misure per la protezione e la conservazione delle aree costiere e marine, HuFoSS guiderà la creazione di gruppi di stakeholder partecipativi nelle aree di studio, condurrà sondaggi interattivi tra gli stakeholder su quali sono a loro parere gli elementi più importanti dell’ambiente naturale, socio-culturale ed economico in cui vivono e quali sono le principali pressioni e driver di cambiamento nel loro ambiente. Inoltre, le parti interessate saranno invitate a co-progettare il progetto e a testare o fornire feedback sui risultati del progetto».
Per capire quanto sia esteso e importante il progetto, oltre a HuFoss, università di Pisa e al coordinatore tecnico MaREI, i project partner sono: LifewatchERIC, Agencia Regional para o Desenvolvimento da Investigacao, Tecnologia e Inovacao, Danmarks Tekniske Universitet, Blue Resource SJOKOVIN, Ecologic Institut, Institute for Advanced Sustainability Studies, MFRI Hafrannsoknastofnun, Rannsokna- Og Radgjafarstofnun Hafs Og Vatna, Fundacion Azti, Stichting Hummel Foundation For Sustainable Solutions, SAI Stofnun Vilhjalms Stefanssonar, Klaipedos Universitetas, Universidad de Las Palmas de Gran Canaria, Wageningen Research, Aalborg Universitet, Universidade Dos Acores, NIOZ, Wwf Denmark, Secretary of State for Environment, Food and Rural Affairs (CEFAS UK), International Estuarine & Coastal Specialists Ltd, 22. University of Portsmouth.
Lo staff di MarineSABRES ricorda che «I sistemi socio-ecologici (SES, social–ecological system) e la gestione basata sugli ecosistemi (EBM, ecosystem-based management) sono strumenti riconosciuti a livello mondiale per consentire uno sviluppo e una conservazione marini equilibrati. Il progetto Marine SABRES, finanziato dall’Ue, co-progetterà un semplice approccio SES per abilitare e potenziare rapidamente l’EBM in Europa e all’estero. Il progetto imposterà la gestione marina europea sulla strada per invertire il declino della biodiversità integrando ecosistemi sostenibili e un’economia blu resiliente. Il progetto dimostrerà gli sforzi di gestione pratica nell’arcipelago toscano, nell’Atlantico nord-orientale artico e negli arcipelaghi della Macaronesia».
Uno degli obiettivi principali del progetto è chiarire come i sistemi economici, sociali ed ecologici siano tutti interconnessi: «Dobbiamo cercare di aiutare le persone a capire meglio che siamo davvero sostenuti dagli ecosistemi marini – ha detto la Verling – L’oceano non è solo una cosa meravigliosa: c’è una vera connessione tra esso, la nostra salute e i nostri mezzi di sussistenza».
Ogni area di studio – Arcipelago Toscano, Isole dall’Atlantico nord-orientale artico e Macaronesia – riunirà un gruppo unico per le proprie attività e aiuterà gli stakeholders ad affrontare i fattori sociali, economici e ambientali con i quali devono fare i conti nel prendere decisioni che hanno un impatto sulla biodiversità».
Marine SABRES, così come molti altroi progetti in corso e previsti, nasce dall’ambiziosa Mission Ocean and Waters dell’Unione europea, che punta esplicitamente a contribuire a «Raggiungere gli obiettivi marini e di acqua dolce dell’European Green Deal, come la protezione del 30% dell’area marittima dell’Ue e il ripristino degli ecosistemi marini». Un appello a raccogliere la sfida di proteggere e ripristinare questi ecosistemi entro il 2030 e un’ampia base per un’azione ecologica basata sulla scienza. Bisognerà capire come tutto questo si calerà in un Arcipelago come quello Toscano che, nonostante ospiti ancora una parte di quel che resta dell’”Amazzonia sottomarina” mediterranea, aspetta dal 1982 che venga istituita un’area marina protetta che è prevista da leggi nazionali e accordi europei e internazionali e che è al centro del Santuario dei Mammiferi Marini Pelagos che è ancora poco più di un segno su una carta marittima.
Lo staff di Marine SABRES conclude: «Il prossimo decennio sarà fondamentale per affrontare la sfida del cambiamento climatico, invertire le tendenze alla perdita di biodiversità e sviluppare un’economia oceanica sostenibile. Una gestione efficace dell’ambiente marino e la protezione della biodiversità sono fondamentali per realizzare la trasformazione in un’economia oceanica moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva, sostenibile e a basse emissioni di carbonio. L’approccio Simple SES di MarineSABRES mira a mostrare come possiamo proteggere e mantenere la struttura e i processi naturali degli ecosistemi marini fornendo allo stesso tempo i beni ei benefici sociali su cui le persone fanno affidamento. Il successo dello sviluppo di questo Simple SES consentirà ai manager di prendere decisioni sostenibili; consentire ai cittadini di impegnarsi nella conservazione della biodiversità marina; promuovere lo sviluppo sostenibile nei settori costieri e marini e indirizzare la gestione marina europea sulla rotta per invertire il declino della biodiversità».