Leggere le linee programmatiche che il 29 novembre il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia) ha presentato al Senato a nome del Governo (Fratelli d’Itala, Lega, Fratelli d’Italia e centristi) è qualcosa che, visto dall’Elba e da Piombino è quasi distopico, perché su alcuni temi il ministro del Governo Meloni dice il contrario di quel che dice all’Elba, a Piombino e in Toscana la destra che rappresenta, quasi come se ci fossero due realtà parallele che però si ritrovano compatte nelle urne, per poi dire cose diametralmente diverse in Parlamento e nei Comuni e in Regione.
Due i temi dove questa scissione politico-comportamentale tra governo di destra nazionale e destra all’Elba a Piombino e in Regione è particolarmente evidente: le aree marine protette e il rigassificatore di Piombino.
Se i sindaci e la destra elbana si sono sempre opposti (salvo quando era ministro dell’Ambiente Altero Matteoli) all’Istituzione dell’Area Marina protetta dell’Arcipelago Toscano - che aspetta di essere istituita “solo” dal 1982 in base a tre leggi dello Stato e modifiche e ad alcuni accordi internazionali - nelle sue dichiarazioni programmatiche il ministro del Governo Meloni, al paragrafo “Tutela dell’Acqua” cita proprio il principale di questi accordi firmato dall’Italia, e che indicherebbe che nel 2012 (10 anni fa) l’Italia avesse istituito tutte le aree marine protette previste.
Infatti. il ministro Picchetto Fratin ha detto al Senato che «La valorizzazione della risorsa idrica non può prescindere dalla tutela del mar Mediterraneo, attraverso il perseguimento degli obiettivi della Convenzione di Barcellona», poi si è impegnato a «Garantire rapidamente l’attuazione dei decreti della cd. Legge “Salva Mare”, assicurando un adeguato coordinamento con la Direttiva Quadro sulla Strategia Marina», strategia, quest’ultima, che prevede esplicitamente la realizzazione di nuove Aree marine protette e che è stata in parte superata dalla nuova Direttiva Biodiversità dell’Unione europea.
Direttiva che non a caso Pichetto Fratin cita immediatamente dopo nel breve - ma devastante per la destra anti AMP elbana - capitolo Biodiversità:
«Gli 8.000 km di coste che contornano il Paese sono fonti straordinarie di biodiversità ma anche di attività economiche e pressioni antropiche, considerata la vocazione turistica del nostro Paese. Il nostro principale obiettivo, legato anche all’attuazione del PNRR, prevede la mappatura e il monitoraggio del 90% dei fondali e dei sistemi marini, e il ripristino ecologico del 20% degli stessi. Il raggiungimento degli obiettivi della Strategia Europea per la Biodiversità al 2030 (30% di aree protette e di 10% di aree rigorosamente protette) non può prescindere da una diffusa azione di ripristino ambientale delle aree più a rischio e dal valore ambientale più elevato, che salvaguardi la diversità di flora e fauna esistente». Il tutto «Alla luce anche degli obiettivi programmatici dell’articolo 13 9 della Costituzione che attribuisce alla Repubblica la tutela della biodiversità e degli ecosistemi e alla legge dello Stato la definizione dei modi e delle forme della tutela degli animali».
Insomma, Pichetto annuncia che il governo Meloni non si tirerà indietro sull’obiettivo europeo del 30% di aree terrestri e marine protette, il 10% delle quali rigorosamente protette.
D’altronde, a ottobre il gruppo di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo ha approvato – senza dir nulla agli anti-AMP elbani che li hanno votati in massa - la risoluzione “Uno slancio per gli oceani per rafforzare la governance degli oceani e la biodiversità” che. spiegavano i Fratelli d’Italia europei, «Ribadisce, come affermato nella strategia sulla biodiversità, il suo sostegno convinto agli obiettivi dell’UE di proteggere almeno il 30 % e di proteggere rigorosamente almeno il 10 % delle zone marine dell’Unione; si attende che la nuova normativa dell’Ue sul ripristino della natura garantisca il ripristino degli ecosistemi marini degradati, dal momento che il buono stato di salute degli ecosistemi marini può proteggere e ripristinare la biodiversità e attenuare i cambiamenti climatici, offrendo molteplici servizi ecosistemici; rinnova il suo invito a garantire un obiettivo di ripristino di almeno il 30 % della superficie terrestre e marina dell’Ue». E Nicola Procaccini, responsabile ambiente ed energia del partito di Giorgia Meloni, ha accolto con soddisfazione l’approvazione da parte del Parlamento europeo della risoluzione a tutela del mare: «Questo atto certifica l’importanza della tutela degli oceani e della loro biodiversità per l’equilibrio dell’ecosistema marino e lo sviluppo di una economia blu sostenibile. Sono aspetti fondamentali per la salvaguardia dell’ambiente e al contempo per la creazione di occupazione, specie nei Paesi e nelle regioni costieri e insulari».
Passando al rigassificatore, che vede la destra elbana accusare (giustamente) il presidente della Regione Toscana di aver accettato il progetto, con continui interventi e un ricorso al TAR del Sindaco Ferrari di Piombino di Fratelli d’Italia e interrogazioni del Consigliere regionale della Lega Landi, la posizione del Governo Meloni (votato in massa da Piombinesi ed elbani perché non avrebbe fatto fare il rigassificatore di Piombino che vuole la Regione) è stata delineata con nettezza dal ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica nel capitolo Sicurezza energetica: «L’Italia ha saputo reagire velocemente alla riduzione dei flussi di gas russo, diversificando la provenienza del gas importato. Ha infatti stipulato nuovi accordi di approvvigionamento di GNL, per oltre 10 miliardi di mc, per i quali è fondamentale l’installazione di almeno 2 nuovi terminali, nei porti di Piombino e Ravenna, oltre i tre già operativi al massimo della capacità. Per i nuovi rigassificatori la scelta è ricaduta su strutture galleggianti, dai più rapidi tempi di realizzazione, e da una più semplice amovibilità». E ancora: «L’entrata in esercizio dei rigassificatori di Piombino e Ravenna è un passo fondamentale per poter affrontare con maggiore serenità l’inverno 2023–2024, considerato l’uso massiccio degli stoccaggi nell’attuale stagione invernale e la successiva necessità di ricostituzione delle riserve». Poi Pichetto Fratin ha ribadito: «In questa ottica oltre ai già citati rigassificatori di Piombino e Ravenna, va sostenuto l’incremento della capacità dei rigassificatori esistenti (Panigaglia-La Spezia, Livorno e Porto Viro_Rovigo), il raddoppio del TAP e il mantenimento, ammodernamento e ampliamento degli impianti nazionali di stoccaggio di gas».
In Europa i parlamentari di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno votato per l’inclusione del gas nella Tassonomia Verde dell’Ue come fonte energetica sostenibile, dando di fatto il via libera alla realizzazione e al finanziamento di nuovi rigassificatori come quello di Piombino.
C’è un passo del Vangelo (Matteo 6,1-6.16-18) che recita: «Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra». Che la cosiddetta “sinistra” sembri non sapere cosa fa la destra è abbastanza assodato, ma parafrasando il passo del Vangelo si potrebbe dire che all’Elba, a Piombino e in Regione «La destra non sappia cosa fa la sua destra» al governo e in Europa…
O almeno sa benissimo far finta di non saperlo.
L.F.