E’ uscito, su GreenReport e altre pagine dedicate ai temi ambientali, un articolo intitolato “La lumaca gigante di Obô e il tordo di Príncipe si stanno estinguendo…” (1)(2)
Tanti anni fa, quando ero un ragazzino e abitavo a Piombino, passavo le mie domeniche pomeriggio al “Pidocchino” (il soprannome del Cinema “Sempione”, in Corso Italia), cinema a dieci metri da casa mia, due film 200 lire, entrando all’apertura, uscendo un attimo a mezzo pomeriggio per tornare a casa a far merenda e poi definitivamente a sera dopo aver guardato due volte l’intera programmazione.
Era un cinema popolare, dove la luce della proiezione attraversava circonvoluzioni di nebbia da fumo di sigaretta e i piedi calpestavano stratificazioni (ovviamente) di cicche ma anche di bucce di “semi” (di zucca tostati e salati) e di “noccioline americane” (le arachidi), e dove erano ricorrenti i commenti sonori degli spettatori su quanto veniva proiettato sullo schermo.
Ordunque, in quegli anni, tra le altre, girava la pubblicità di un aperitivo in bottiglietta, e il suo spot, intercalato tra i film, terminava con una domanda:
“E tu con chi bevi il tuo Beverly?” (3)
Era un momento di altissima ispirazione per gli spettatori del Pidocchino che, con una specie di eruzione incontenibile, rispondeva all’unisono con un livornesissimo
“Cor budello di tu mà!”,
seguito da una sequela di fischi e rutti.
Stamattina, quando mi è arrivata la notizia dell’articolo di GreenReport, mi è tornato in mente quel periodo e mi è sembrato di sentir echeggiare nelle orecchie ancora una volta un coro da Pidocchino, che al rischio di estinzione della lumaca gigante e del tordo di São Tomé e Príncipe rispondeva con un sonoro
“E chissenefrega!”
con i consueti rutti e sbeffeggi vari.
Siate onesti: chi è che non ha pensato, almeno per un attimo, prima di qualsiasi ragionamento, così, in modo molto spontaneo, di far suo quel “chissenefrega”?
In effetti, a prima vista, può sembrare che preoccuparsi di un argomento del genere appaia come cosa da scienziati, studiosi, specialisti o semplicemente da pseudo-intellettuali borghesi un po’ radical-chic. In fondo a chi interessa, se non a loro, se un mollusco e un uccello si stanno estinguendo? Ci coinvolge in qualche modo?
Purtroppo per noi tutti la risposta è SÌ !
Dico “purtroppo” soprattutto per chi non si rende conto di quanto sta avvenendo intorno a noi. Il numero delle specie animali in estinzione aumenta ogni giorno di più insieme a quello della varietà degli habitat dove essi dovrebbero vivere.
Ancora non abbiamo assimilato il concetto di come tutto il mondo in cui viviamo dipenda da una estremamente complessa rete di relazioni tra tutti gli esseri viventi tra loro e con l’ambiente fisico-chimico-minerale nel quale questa rete di relazioni si sviluppa e “vive”.
Questa stessa rete ha avuto origine da processi che hanno avuto una durata temporale per noi quasi inconcepibile e che ha portato ad un equilibrio al quale anche l’organismo (ai nostri occhi) più “insignificante” ha dato il suo contributo.
E ancora tentiamo di scrollarci di dosso la responsabilità di essere noi stessi la causa preponderante del sempre più rapido attacco dirompente a tale equilibrio.
Riflettiamo: quello che rende bellissime le composizioni musicali è proprio la ricchezza di dettagli e sfumature che si esprimono nelle aggiunte di vario tipo (acciaccatura, appoggiatura, gorgheggio, tremolo, trillo, ecc.) e in un’orchestra anche il più piccolo strumento ha il suo ruolo insostituibile. Chi ha guardato qualche volta il tradizionale Concerto di Capodanno di Vienna (visto che manca poco all’occasione, chi non lo ha mai fatto, ne approfitti!) avrà notato l’inserimento, nei brani più significativi, anche di impropri strumenti bizzarri e inusuali.
La complessità della rete di relazioni tra gli esseri viventi ci rende imponderabile come possa incidere su di essa la scomparsa anche di un solo soggetto, anche del più piccolo.
Oggi siamo a conoscenza del ruolo insostituibile degli impollinatori (non solo le fondamentali api – e non solo le api da miele-) che con la loro opera permettono la proliferazione delle piante e che consentono anche a noi, direttamente o indirettamente, l’accesso alle basi del nostro cibo.
Quello che ancora non sappiamo è come tutti gli altri animali, da noi talvolta classificati “organismi insignificanti” (come possono sembrare “la lumaca gigante di Obô e il tordo di Príncipe”) possano contribuire a questa rete di relazioni.
La questione ci tocca più da vicino di quanto possa sembrare: sulla nostra bella Isola, oltre ai danni economici per le aziende, agricole o recettive che siano, ed ai rischi per la sicurezza sociale, cinghiali e mufloni (animali alieni introdotti insensatamente sull'Isola per motivi venatori o panoramici) stanno “eradicando” un’ampia gamma di specie animali e vegetali (piccoli insetti, rettili, orchidee spontanee, etc.) minando alla base la biodiversità che rende unico l’ambiente di questo piccolo pezzo di roccia emergente tra mar Ligure e mar Tirreno.
Tra l’altro, con buona pace di quegli animalisti che, a parer mio, opponendosi all’eradicazione di essi, cadono nel tranello di difendere solo le specie più appariscenti, stilando di fatto una graduatoria di importanza tra di esse e trascurando quelle più “invisibili” e, con esse, anche la complessità del delicatissimo equilibrio biologico generale.
L’estinzione di ogni singola specie, per quanto la possiamo considerare poco importante, riguarda invece ognuno di noi.
In questo mondo folle, il ritmo di estinzione delle specie accelera sempre più, e forse non noteremo la scomparsa dall’orchestra del piccolo Triangolo, ma quando arriverà la volta degli Ottoni o dei Violini sarà ormai troppo tardi.
E’ per questo che, di fronte ad articoli come quelli che riguardano specie animali ai nostri occhi (ma non a quelli del mondo) insignificanti, non ci possiamo permettere di dire e neanche lontanamente di pensare “chissenefrega”.
Roberto Barsaglini
Note:
(1) São Tomé e Príncipe: isole atlantiche equatoriali, ex colonia portoghese
(2) Articolo GreenReport: https://greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/la-lumaca-gigante-di-obo-e-il-tordo-di-principe-si-stanno-estinguendo-ffi-cerca-di-salvarli/
(3) Pubblicità Beverly: https://www.youtube.com/watch?v=TSyPh78oVZs