“581 Giorni: la Concordia è ancora qui”. Uno striscione di oltre 12 metri srotolato sulla Goletta Verde dai volontari di Legambiente a pochi metri dalla nave della Costa Concordia per ricordare che dopo 581 giorni, 13.944 ore, il relitto della nave è ancora bloccato nelle acque dell’Isola del Giglio. Si è svolto stamattina, il blitz di Legambiente per denunciare i ritardi, le incertezze e i continui slittamenti legati alla rimozione della Costa Concordia, un romanzo noir dalle tinte fosche e senza ancora un finale scritto.
“Dopo 581 giorni - ha commentato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale Legambiente - come in un gioco dell’oca si ritorna sempre al punto di partenza. S iamo seriamente preoccupati: la nave potrebbe rimanere per sempre al Giglio visto che nessuno chiarisce e garantisce se e quando la nave verrà rimossa. Giù la maschera siamo davanti a una vera e propria emergenza nazionale che sembra ignorata dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti che in questi 581 giorni si è evidenziato per la sua latitanza e mutismo. Cosa si aspetta per capire che più passa il tempo, più slittano i tempi dei lavori di messa in galleggiamento e rimozione della Concordia più aumenta a dismisura il rischio di pericolosi sversamenti in mare dell’enorme quantità di sostanze tossiche presenti nella città galleggiante, senza pensare al rischio di fratturazione e cedimento del relitto nel caso della rimozione della nave. Inoltre ci chiediamo da tempo se per la rimozione della Costa Concordia dall’Isola del Giglio esiste un piano B in caso di insuccesso di un’operazione che si sta dimostrando molto più complicata di quanto si prevedesse. Ribadiamo che Piombino resta il miglior porto di destinazione per lo smantellamento del relitto ma visto che sono trascorsi 16 mesi chiediamo che vengano chiariti tempi, modi e progetti per portare e smantellare il relitto della Costa Concordia nel porto toscano e per avviare quella filiera della demolizione delle navi sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale che l’Unione Europea ci chiede di realizzare entro il 2015. Anche le parole sono stanche - ha concluso il presidente nazionale di Legambiente - sulla Costa Concordia è in gioco la credibilità del nostro paese. Gli abitanti e tutti coloro che amano l’Isola del Giglio aspettano atti concreti per evitare che questa tragedia possa trasformarsi anche in un disastro ambientale ed economico”.