Sono a buon punto i lavori del Parco Nazionale Arcipelago Toscano per la messa in opera di alcune piccole strutture adatte a far riprodurre il Discoglosso sardo all’isola del Giglio, specie target (*) di particolare importanza conservazionistica che vive in pochissime zone, in Sardegna, in Corsica e per quanto riguarda l’Arcipelago Toscano al Giglio, appunto, e a Montecristo.
Le attività, finanziati con fondi europei del progetto Life LETSGO GIGLIO, (https://www.lifegogiglio.eu/il-progetto) fanno riflettere sull’importanza dell’acqua, una risorsa indispensabile per tutti gli ecosistemi insulari e per la vita dell’uomo. Il discoglosso, come tutti gli anfibi, cerca ristagni d’acqua per deporre le proprie uova, ma il successo nella riproduzione è fortemente penalizzato dalla siccità o dai cambiamenti drastici delle zone in cui vive.
Sono sette i siti dove si è stabilito di posizionare questi manufatti (in alcuni casi in collaborazione e con l’autorizzazione dei proprietari) scelti in base alle loro caratteristiche morfologiche e idriche, insieme agli altri elementi del paesaggio. L’obiettivo è quello di realizzare alcuni piccoli stagni artificiali nei quali consentire all’acqua di permanere nei mesi primaverili e soprattutto in quelli estivi.
Sono praticamente ultimate le due vasche in mattoncini e cocciopesto realizzate a Giglio Castello, in adiacenza ai fontanili storici, che raccontano come, fin dall’antichità, le popolazioni insulari abbiano avuto cura delle loro sorgenti.
Nell’interno e sulla costa, invece, tra le vigne a strapiombo sul mare, è già stato trasportato il materiale per la riqualificazione dei punti d’acqua e nei prossimi due mesi personale esperto andrà a completare i lavori creando nuove forme, simili alle pozze naturali, all’interno delle quali, con la primavera in arrivo, ci auguriamo che vi possano nuotare numerosi girini.
(*) Specie Target (https://www.lifegogiglio.eu/specie-target/ )
La specie target, ovvero la specie oggetto di protezione, è stata scelta in base agli allegati II e IV della Direttiva Habitat (92/43/CEE) ed è il discoglosso sardo (Discoglossus sardus). Si tratta di un anfibio di medie dimensioni che vive prevalentemente in stagni e acquitrini fino a 1200 m s.l.m. e costituisce la specie target beneficiaria. Gli interventi del progetto tesi al miglioramento degli habitat del discoglosso sardo produrranno benefici in modo indiretto anche su altre specie sia animali che vegetali che popolano gli stessi habitat; sono le specie di vertebrati e invertebrati che usano quegli habitat per vivere, come rifugio, per nutrirsi, per riposarsi durante le migrazioni, per riprodursi.