Lo spunto per la presente nota è derivato dal ricordo del Forum des Alles di Parigi che è un enorme complesso edilizio comprendente supermercati , teatri palestre e molte altre istituzioni simili e perfino una piazza all’aperto, il tutto ricavato nel sottosuolo parigino. Mi è venuto spontaneo paragonare questo grande insieme con l’edificio del dissalatore di Mola con la sua pilastrata alta nove metri ed avente la funzione di sostenere lo sporto del tetto. Il paragone è veramente impietoso però mi ha posto delle domande.
Visto e considerato che il bellissimo territorio elbano non sarebbe adatto a nuove edificazioni, perché non pensare di sfruttare il sottosuolo e, ad imitazione di Parigi, non ricavare lí alcune strutture evitando di occupare tale prezioso elemento? Mi sono posto un caso specifico: ad esempio perché non ricavare il dissalatore di Mola interamente nel sottosuolo? Ne guadagnerebbe molto il panorama salvando la vista di quell’edificio industriale che sarà tra breve costruito e che non mi sembra sia un qualcosa atto a dare lustro a tutta la zona . Ne guadagnerebbe molto anche l’esercizio del dissalatore nel quale l’acqua marina arriverebbe da sola per gravità evitando la costruzione dell’impianto di sollevamento che il progetto prevede vicino alla spiaggia del Lido di Capoliveri. Nessun rumore prodotto dal dissalatore arriverebbe al suolo se tutte le opere fossero concentrate in un unica posizione e soprattutto sotterranee.
Ma sono molti altri gli eventi di cui parlare. Sono ben noti i silos automatici per il parcheggio di automobili ricavati verticalmente nel sottosuolo che risolverebbero la carenza di parcheggi dell’isola.
Ma sarebbe soprattutto nel campo acquedottistico che si potrebbe ubicare fantasticamente nel sottosuolo dei grandi serbatoi di accumulo dell’acqua potabile. A tale proposito è bene ricordare come il prof. Megale dell'Università di Pisa aveva qualche decennio fa presentato un interessantissimo progetto di grande serbatoio da ricavare dotto la piana di Marina di Campo dove si trova l’aeroporto elbano. La costruzione dell'invaso in quel caso avrebbe usufruito dell'enorme ammasso permeabile presente sotto l'aeroporto e per utilizzarlo basterebbe costruire un diaframma di impermeabilizzazione nel tratto di costa che collega detto strato permeabile con il mare (vedi planimetria sommaria allegata) ed attraverso il quale le molte acque che vi si raccolgono discendendo dai versanti montuosi che circondano l'aeroporto si scaricano in mare. Invece basterebbe fermarli ed il problema idropotabile elbano sarebbe risolto con una capacità utile di oltre due milioni di mc di acqua potabile da emungere con i soliti pozzi muniti di pompa sommersa.
Un altro progetto di serbatoio sotterraneo è quello presentato da me nel 2003 all'Hotel Airone. Il suo progetto di massima è visibile cliccando https://www.altratecnica.it/un-maxi-serbatoio-per-lacquedotto/
In conclusione non si può sostenere che non esiste alternativa al dissalatore senza aver prima esaminato a fondo le altre soluzioni possibili nel mentre lo sfruttamento del sottosuolo elbano dovrebbe essere preso in seria considerazione anche per altre diversificate necessità.
Marcello Meneghin