Utilitalia (la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche) nel corso del webinar “Siccità, abbiamo un piano?”, ha stimolato il dibattito tra le istituzioni e gli operatori del servizio idrico sulle strategie in risposta agli effetti dei cambiamenti climatici sulla risorsa idrica.
Nell'articolato e lungo documento prodotto spiccano le "azioni di breve periodo" da concretizzare normativamente entro i prossimi tre mesi, che vengono così elencate:
"Tra le azioni di breve periodo, si prevede di favorire il riuso efficiente. Il riuso delle acque reflue depurate rappresenta una soluzione che dovrebbe diventare strutturale, laddove economicamente sostenibile anche a fronte di un’analisi costi-benefici rispetto ad altre soluzioni praticabili nel contesto di riferimento: si tratta di un potenziale enorme che in Italia viene sfruttato solo per il 4% a fronte di una potenzialità del 23%. Tra le misure abilitanti, Utilitalia chiede di aggiornare il DM 185/2003 (una nuova proposta di decreto è attualmente in consultazione pubblica) alle disposizioni del Regolamento europeo 2020/741 e di individuare la corretta copertura dei costi inerenti l’implementazione degli impianti ed infrastrutture necessarie per il riuso, anche di stoccaggio.
La seconda misura di breve periodo punta a contrastare il cuneo salino: uno degli effetti più gravi della siccità è infatti la progressiva salinizzazione della falda e delle acque di transizione, che rende le acque emunte inutilizzabili a fini potabili e agricoli. In quest’ottica, sarà necessario sostenere i livelli idrici necessari al contrasto del cuneo salino anche praticando l’aumento dei volumi di falda.
La terza proposta si concentra sull’opportunità di diversificare la strategia di approvvigionamento. La pratica della dissalazione può essere considerata come un’azione di produzione complementare di acqua potabile: in Italia le acque marine o salmastre rappresentano solo lo 0,1% delle fonti di approvvigionamento idrico (pari a 11,1 milioni di metri cubi) contro il 3% della Grecia e il 7% della Spagna.
Utilitalia chiede di modificare o abrogare l’art.12 della legge 60/2022 (Salvamare) che aumenta i tempi e la complessità degli iter autorizzativi per gli impianti di dissalazione.
(...)"
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