Giovedì 30 marzo 2023 tocca finalmente l’isola d’Elba il tour informativo sull’ictus cerebrale che la Fondazione Confcommercio Toscana Onlus organizza dal 2019 con il patrocinio della Regione Toscana per promuovere una più alta attenzione a questa grave patologia, difficile da prevedere, che ogni anno colpisce circa 10mila persone nella nostra regione e rappresenta una delle principali cause di morte, dopo le malattie cardiovascolari e i tumori. “Eppure, per evitare le conseguenze più terribili basterebbe imparare a riconoscerne i primi sintomi - come la bocca storta o le difficoltà a parlare - per far scattare i soccorsi”, spiega il presidente della Fondazione Antonio Fanucchi.
Proprio di questo parleranno gli esperti invitati a parlare al convegno “Ictus, pochi minuti valgono una vita”, che si svolgerà il 30 marzo dalle ore 10,30 alle 13 nell’auditorium del Centro Culturale De Laugier, in via San Francesco 25 a Portoferraio. Giunta alla quarta edizione, l’iniziativa vede la collaborazione della sezione toscana dell’Associazione ALICe. (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale), della Federazione regionale delle Misericordie della Toscana, della sezione toscana di Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) e del Comitato regionale della Croce Rossa.
“Invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare perché il tema è di grande interesse per tutti”, sottolinea Fanucchi, “le statistiche sono impietose: l’ictus causa il 10%-12% di tutti i decessi nell'arco di un anno ed è la principale causa d'invalidità e la seconda di demenza. Ma un intervento tempestivo scongiura gli esiti peggiori, ecco perché è importante alzare il livello di conoscenza. È il motivo che ci spinge a portare in giro per la Toscana un format di convegno messo a punto insieme alla Regione e rivolto a tutta la cittadinanza, per mettere a confronto su questo tema medici esperti e ricercatori con le persone comuni”.
“Ringrazio la Fondazione Confcommercio Toscana Onlus per questa importante iniziativa che vede la preziosa collaborazione delle associazioni di volontariato e il sostegno delle istituzioni. È infatti fondamentale promuovere maggior consapevolezza e conoscenza dell’ictus cerebrale: il fattore tempo è decisivo ed è necessario poter intervenire prontamente e in modo appropriato. - commenta l’assessore regionale al diritto alla salute e sanità Simone Bezzini - La Regione Toscana nel 2016 ha dato vita alla Rete regionale Ictus, basata sulla piena integrazione territorio-ospedale-territorio, per assicurare gli interventi appropriati, secondo standard clinico-assistenziali omogenei, al fine di ridurre la mortalità e gli esiti permanenti dell'evento acuto. Siamo al lavoro per potenziarla ancora di più, con particolare attenzione alla sicurezza dei pazienti e al miglioramento della qualità assistenziale e dei percorsi di cura complessi e ridurre l’impatto dei costi sanitari e sociali correlati alla malattia.”
L’incontro di giovedì 30 marzo a Portoferraio, moderato dal direttore delle Confcommercio di Pisa e Livorno Federico Pieragnoli, si aprirà – dopo la visione del video istituzionale spiegato dalla ricercatrice CNR Marzia Baldereschi - con gli interventi istituzionali del sindaco Angelo Zini, dell’assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini, del presidente della Fondazione Confcommercio Toscana Onlus Antonio Fanucchi e del vicepresidente della Confcommercio di Livorno Fabio Busdraghi, oltre che del presidente di Federalberghi Confcommercio Isola d’Elba Massimo de Ferrari.
Per la parte tecnica, si alterneranno al microfono il dottor Giovanni Orlandi, responsabile clinico della Rete ictus e responsabile della Stroke Unit dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Pisa; il dottor Francesco Stilo, medico del 118 Elba, il dottor Angelo Testa, responsabile dell’UO Pronto Soccorso Portoferraio; la dottoressa Elisabetta Bollani, responsabile UOS Neurologia Cecina - Piombino – Elba e il dottor Riccardo Cecchetti dell’Unità Operativa Medicina Portoferraio. A loro è affidato il compito di spiegare come funziona la rete dei soccorsi esistente in Toscana, e nello specifico sull’isola d’Elba, e quali sono le modalità di intervento e di gestione del paziente colpito da un ictus in casa, al lavoro o per strada. Azioni che, sul filo dei minuti, possono fare la differenza nel salvare una vita o, comunque, nel ridurre i danni fisici e neurologici che potrebbero derivare da questa patologia.
“Intervenire tempestivamente è fondamentale”, ribadisce la ricercatrice CNR Marzia Baldereschi, “il cervello può resistere al massimo 5 minuti senza afflusso di sangue, poi i neuroni cominciano a soffrire e si verificano danni permanenti. Durante un ictus muoiono 2 milioni di cellule cerebrali ogni minuto. Quindi più si anticipano i soccorsi meno gravi saranno i danni al paziente colpito”.
A spiegare cosa accade al paziente in fase riabilitativa sarà la responsabile del Dipartimento Riabilitazione ATNO Cristina Laddaga, insieme al presidente dell’associazione ALICe Toscana Alessandro Viviani, che illustrerà gli strumenti di sostegno esistenti per aiutare i pazienti e i loro familiari nel loro percorso di recupero. “La gestione della fase acuta della malattia può contare su una rete di supporti molto efficiente, mentre quella della riabilitazione dei malati e del sostegno alle loro famiglie va ancora definita nelle linee guida e nei contenuti. Ed è proprio qui che la nostra associazione è impegnata con progetti concreti e anche innovativi, come il Coro degli Afasici di Firenze, di cui fanno parte persone alle quali l’ictus ha compromesso la possibilità di parlare, ma non quella di cantare”, commenta Viviani.
Evitare i danni permanenti dell’ictus serve anche a diminuirne l’impatto sociale ed economico, come sottolineerà il direttore di Inps Toscana” Maurizio Emanuele Pizzicaroli parlando dei costi dell’ictus cerebrale. Basti pensare che ogni anno un medico di famiglia assiste dai 4 ai 7 pazienti colpiti da ictus acuto e deve seguirne almeno 20 sopravvissuti.
Le conclusioni dei lavori saranno affidate Gadiele Polacco, consigliere delegato della Fondazione Confcommercio Toscana. “Siamo felici di toccare anche l’isola d’Elba con questo ciclo di incontri, nato nel 2019 e già organizzato a Firenze, Livorno, Lucca, Arezzo e Prato. Vogliamo dare visibilità e sostegno all’impegno della Regione Toscana, che ha creato la Rete Ictus, forte e coordinata, per migliorare tempestività, qualità e sicurezza delle cure. Non dobbiamo abbassare la guardia su questa patologia”, sottolinea Polacco.
Qualche numero sull’ictus
L'ictus cerebrale è una patologia grave, ad alta incidenza e prevalenza, ma è anche tra le più prevenibili e curabili. Colpisce ogni anno 16 milioni di persone nel mondo, 200.000 solo in Italia. Ogni anno in Toscana circa 10.000 persone sono colpite da ictus: e circa 50.000 persone sono sopravvissute a un ictus. Ogni anno un medico di famiglia assiste dai 4 ai 7 pazienti colpiti da ictus acuto e deve seguirne almeno 20 sopravvissuti.
La spesa annuale per l'assistenza all'ictus cerebrale in Italia è stimata intorno ai 3,5 miliardi di euro. L'invalidità permanente di una persona che supera la fase acuta dell'ictus determina negli anni successivi una spesa media di circa 100.000 euro.
Il ritardo con cui paziente o familiari contattano il 112 è il principale fattore responsabile della bassa percentuale di pazienti trattati (in Toscana circa il 14%).
Se tutti i pazienti con ictus acuto venissero ricoverati in Stroke Unit, ogni anno in Toscana si eviterebbero 800-1.400 morti o disabili gravi (con un risparmio valutabile in circa 15 milioni l'anno) e 300-500 ricoveri in istituto (con un risparmio valutabile in 4,5-7,5 milioni l'anno).
Fondamentale è imparare a riconoscere i sintomi, per noi e per chi ci sta intorno, a casa, al lavoro, per strada: per poter reagire in tempo, chiamare immediatamente il 112 e arrivare subito nell’ospedale della Rete Ictus, dove i medici sono stati preallertati, e sono quindi già pronti a prendere in carico il paziente per avviarlo molto rapidamente agli accertamenti e ai trattamenti.