La nota pubblicata oggi dell’Arpat “Il mare e la depurazione in Toscana. L'analisi della situazione dei punti critici segnalati da Legambiente” è un esempio di chiarezza e serietà che purtroppo troppo spesso non si ritrova in altre polemiche risposte sui prelievi effettuati da Goletta Verde in altre regioni italiane, pensiamo alla Calabria dove, dopo aver accusato Goletta Verde di fare prelievi “politici”, sono state chiuse alla balneazione spiagge dove i biologi di Goletta Verde aveva trovato dati fuori norma.
L’agenzia toscana pubblica invece con chiarezza e trasparenza un’analisi dei 6 punti critici segnalati da Goletta Verde che conferma quanto detto nel comunicato di Legambiente.
Per la Foce Carrione - Marina di Carrara (Ms) ricorda che da molti anni non rientra più nei programmi di monitoraggio delle acque di balneazione e che «Del resto, la presenza di scarichi diretti nel corso d’acqua e, in particolare, di quello della fognatura mista, che, per incompletezza e/o inadeguatezza della rete di collettamento, non vengono convogliati al depuratore comunale (“Lavello 2” o “ex-CERSAM”), genera una situazione di perdurante inquinamento». Arpat ricorda che nel 2011 il Comune di Carrara «Ha iniziato un progetto di ristrutturazione del sistema fognario per rimuovere questi scarichi, in concomitanza con il raddoppio della capacità del depuratore, nel quale gli scarichi dovranno recapitare, ma ancora le opere non sono state completate: fino a tutto il 2011, la situazione nel tratto terminale del Carrione è stata monitorata da ARPAT con almeno 6 verifiche annuali, dalle quali è sempre risultata una significativa contaminazione batteriologica».
La Foce Magliano – Marina di Massa (Ms) è invece in un’area balneabile classificata nel 2012 di qualità “eccellente «Ma soggetta a ripetuti episodi di superamento dei limiti normativi nel corso degli anni (ben 5 casi nel 2008, 1 ciascuno nel 2009 e nel 2010 ed 1 inquinamento di breve durata sia nel 2011 che nel 2012), tanto che la classificazione nel 2010 e nel 2011 era solo “buona”: in questa stagione (2013) si sono avuti già 3 casi di inquinamento e la classificazione potrebbe nuovamente peggiorare.La probabile causa, anche in questo caso, è la presenza nel fosso Magliano di scarichi fognari non ancora collettati e di possibili scarichi abusivi».
Marina di Salivoli – Piombino (Li) Il punto di campionamento di Goletta Verde corrisponde allo sbocco in mare del Rio Salivoli, limitrofo all'area portuale di “Marina di Salivoli”, sottoposta a divieto permanente di balneazione per motivi indipendenti dall'inquinamento e quindi non soggetta a controlli delle acque di balneazione. Invece la spiaggia di Salivoli vicina al porticciolo è balneabile e controllata da Arpat ogni mese, c’è stato un progressivo miglioramento, e la classificazione delle acque alla fine del 2012 è passata da “sufficiente” a “buona”, grazie all'assenza di casi di inquinamento da quasi 5 anni. L’Arpat però evidenzia che «In passato, le acque del fosso, analizzate nella zona di foce, avevano presentato valori microbiologici di poco superiori ai limiti per le acque di balneazione, probabilmente a causa di malfunzionamenti della centralina di sollevamento di reflui fognari o durante eventi piovosi di una certa entità che possono provocare la tracimazione di acque nere».
Fosso della Concia - Antiche Saline - Portoferraio (LI) Il punto di prelievo di Goletta Verde, ricade nell'area portuale di Portoferraio, sottoposta a divieto permanente di balneazione e quindi non soggetta a controlli delle acque di balneazione. Però l’Arpat, dopo una richiesta di indagine da parte della apitaneria di Porto, ha effettuato un sopralluogo il 9 luglio, «Confermando una situazione di contaminazione batterica delle acque del fosso, senza ripercussioni sulla vicina area di balneazione denominata “Terme di San Giovanni”. In collaborazione con gli operatori di Asa e del Comune di Portoferraio, la causa è stata individuata nel mancato funzionamento della stazione di sollevamento dei reflui fognari provenienti dalla zona industriale, confluiti, tramite il sistema di “troppo pieno” nelle acque del fosso della Concia». Problema che dovrebbe essere stato risolto.
Foce fosso San Giovanni – Portoferraio (Li) La foce del fosso è in area balneabile ed il punto di controllo Arpat è poco distante dalla foce. L’Agenzia regionale comunque conferma che «Tale area è soggetta saltuariamente a episodi di inquinamento (1 caso nel 2009, 1 nel 2012 e già 1 nel 2013, tra 14 e 21 maggio), tanto che la classe attuale di qualità è solo “buona”, senza che sia stato possibile individuarne le esatte cause nel corso degli anni».
Zona scarico depuratore Vaccarelle - Mola – Capoliveri (Li) Il depuratore Vaccarelle del Comune di Capoliveri scarica nel fosso dei Salici che raggiunge il mare a Mola, al confine tra i Comuni di Capoliveri e Porto Azzurro. Arpat dice che «La foce del fosso è attualmente all'interno di una zona afferente al porticciolo di Mola, sottoposta a divieto permanente di balneazione per motivi indipendenti dall'inquinamento». Invece la vicina area di balneazione di Mola, nel Comune di Porto Azzurro, è classificata come qualità “eccellente”, ma ci sono stati «Alcuni isolati casi di inquinamento (1 nel 2009 e l'ultimo nel 2012), provocati, probabilmente, dall'apporto di tale scarico».
«Arpat conferma la criticità dei 6 punti individuate dai tecnici di Goletta Verde – dice Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana - ed indica correttamente anche le probabili cause e gli interventi che sarebbero da realizzare per evitare che si ripetano dati fuori norma. Si tratta di un lavoro prezioso che incrocia i più estesi prelievi dell’Arpat e la foto scattata da Goletta Verde sulla base delle segnalazioni di turisti e cittadini, confermando che le criticità esistono ma che molto e velocemente si potrebbe fare per mettere a norma tutte le situazioni a rischio».