Il 3 ottobre, dopo aver ricevuto diverse segnalazioni sulla realizzazione di un cantiere adiacente alla spiaggia di Zuccale, nel Comune di Capoliveri e a pochi metri dal mare, non essendo visibile nell’area interessata nessun cartello di cantiere, Legambiente Arcipelago Toscano ha inviato al Comune di Capoliveri alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Pisa e Livorno e ai Carabinieri forestali una segnalazione nella quale chiedeva: quale sia la natura dei lavori in corso; se quanto realizzato e in corso di realizzazione abbia ottenuto le necessarie autorizzazioni e sia conforme agli strumenti urbanistici del Comune di Capoliveri e ai vincoli paesaggistici e ambientali ricadenti sull’area.
La risposta non è ancora pervenuta, ma intanto a monte della stessa area è comparso il tracciato di una nuova strada.
Visto che nell’area non sono visibili cartelli di cantiere e che la nuova strada viene costruita sopra un corso d’acqua/Fosso di acque pubbliche, in zona PIME (pericolosità idraulica molto elevata) a monte di abitazioni e di una spiaggia, Legambiente chiede nuovamente alle Istituzioni interessate se quanto realizzato e in corso di realizzazione sia stato autorizzato e per quale fine e soprattutto se sia conforme agli strumenti urbanistici e in particolare al Regolamento Urbanistico - CAPO II - RISCHIO IDRAULICO Art. 53 – Reticolo idrografico superficiale: “Il reticolo idrografico superficiale è costituito da tutti i corsi d’acqua (o parti di essi) che interessano il territorio comunale, ancorché minori e/o a regime torrentizio, così come corrispondente da cartografia CTR 1:10.000 e dalla cartografia del PAI. Il reticolo idrografico superficiale deve essere tutelato ai fini idraulici, ecologici e paesaggistici. E’ fatto pertanto divieto di coprire i corsi d’acqua, di interromperne o impedirne il deflusso superficiale e di impermeabilizzarne le sponde, se non previo studio idraulico ed autorizzazione da parte delle competenti autorità. Sono comunque consentiti interventi finalizzati al ripristino delle condizioni naturali di efficienza del sistema drenante naturale. Non sono ammessi interventi di manomissione o di modifica degli alvei e delle sponde se non finalizzati alla regimazione idraulica, al contenimento dell’erosione e alla qualificazione biologica. L’attraversamento dei corsi d’acqua con tratti di viabilità e/o infrastrutture di trasporto è consentito, per i tratti minimi indispensabili, solo a seguito di studi idraulici e morfologici estesi all’intero bacino o sottobacino interessato. Tali studi devono determinare la sezione idraulica adeguata a far defluire le portate di massima piena. Gli interventi di regimazione e di sistemazione degli alvei e delle sponde sono attuati facendo ricorso, preferibilmente, ai metodi e ai materiali dell’ingegneria naturalistica. Per tutto quanto non specificamente disposto nel presente articolo si fa diretto riferimento alle vigenti norme di settore ed alle specifiche competenze degli Enti preposti”.
Legambiente conclude la sua segnalazione chiedendo se quanto realizzato e in corso di realizzazione è conforme ai vincoli paesaggistici, ambientali e idrogeologici ricadenti sull’area interessata dalla nuova strada.