Apprendiamo con stupore l’inizio dei lavori per la posa del cavo sottomarino che porterà la fibra a Capraia e ci chiediamo per quale motivo non si sia data una informazione preventiva e soprattutto non sia stata valutata un’alternativa.
Leggendo il tardivo comunicato del comune rileviamo il tentativo di fornire rassicurazioni sull’impatto ambientale dei lavori; purtroppo invece la realtà è ben diversa e, riservandoci la possibilità di approfondire i potenziali rischi di danni al mare, ci limitiamo a quanto già visibile in merito al grave danno che i cingoli delle ruspe provocano sulle ghiaie.
Abbiamo passato anni a protestare per eliminare le ruspe con i cingoli dalle spiagge e finalmente queste proteste portarono alla applicazione di cingoli ricoperti da gomma.
Dobbiamo dunque stigmatizzare l’ennesimo intervento “strategico” che, come nel caso del dissalatore di Lido e Mola e del Rigassificatore di Piombino, viene calato sui cittadini “alla zitta” senza la minima partecipazione democratica.
In questo caso non si poteva parlare né di emergenza né di necessità ineludibili e vorremmo sapere se si sono applicati i normali e obbligatori procedimenti di Valutazione di Ambiente Strategico e di Valutazione di Impatto Ambientale.
Italia Nostra - Sezione Arcipelago Toscano