Nicola Nurra è prima di tutto un giovane orgoglio elbano, anche se insegna già da tanti anni all'Università di Torino, al Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi; collabora inoltre con il CNR (Consiglio Nazionaledele Ricerche) di Venezia nell'ambito dell'Istituto di Scienze Marine (ISMAR) https://www.ismar.cnr.it/ e, dal 2010, è Socio fondatore, Presidente e biologo marino nel settore ricerca, monitoraggio e comunicazione scientifica dell società cooperativa di servizi in ambiente acquatico Pelagosphera (www.pelagosphera.com).
E' anche un Socio della Lega Navale Italiana, siamo quindi orgogliosi di poterlo accogliere in veste di Testimonial nell'ambito del progetto Vela a Scuola sviluppato anche nell’arco di questo anno scolastico nelle classi dell’ITCG Cerboni.
Sabato 10 febbraio, dopo il saluto della Capitaneria di Porto di Portoferraio a cura del Comandante in seconda Mirko Orrù, gli studenti delle prime classi dell'ITCG Cerboni hanno potuto assistere a una lezione di Nicola Nurra, ispirata a uno dei capitoli del suo ultimo libro Plasticene:
Colpa d'albedo
Riflessi artici di una crisi globale
La crisi climatica esiste.
Purtroppo è scientificamente confermata. Non è un'opinione, ma è dimostrata dai dati di autorevoli basi scientifiche.
Scenari complicati, affascinanti e inquietanti sono stati spiegati dal Professor Nurra in Aula Magna con l'ausilio delle slide, che hanno mostrato agli studenti una situazione che potrebbe essere parzialmente ridotta se venissero rapidamente attuate delle pratiche virtuose (non solo da parte dei singoli cittadini).
"Nell'estremo Nord del pianeta, ma in egual misura anche nell'estremo Sud, l'albedo assume un ruolo fondamentale: la presenza continua di neve e ghiaccio rappresentano la superficie terrestre con il massimo potere riflettente.
L'albedo, quindi, è essenziale per gli equilibri climatici dell'Artico, ma non solo: modifiche ai valori dell'albedo artica incidono significativamente a livello planetario sul bilancio energetico della Terra, sul riscaldamento globale e di conseguenza sul cambiamento climatico", spiega il Professor Nurra anche in Plasticene.
Pensiamo per esempio all'innalzamento delle acque, un fenomeno che purtroppo ci interessa pure da vicino. Il mare che circonda la nostra Isola, che nei giorni di alta marea arriva già quasi “a pari” del molo Elba, di fronte alla Torre dell’orologio in Darsena medicea a Portoferraio. Questo mare che ha liberato i nostri antenati, grazie anche alle fortificazioni costruite da illuminati predecessori, che ha salvato le popolazioni finanche dai pirati. Questo nostro mare che ancor oggi accoglie residenti e turisti tutto l’anno, a Portoferraio (uno dei porti più sicuri del Mediterraneo) come in altre magnifiche località dell’Isola d’Elba.
Interessante il racconto di Nicola Nurra che si ispira a Claude Lorius, glaciologo e paleo-climatologo, che lo ha “spinto” a scrivere questo interessantissimo libro. Nicola ha spiegato ai ragazzi che, grazie alle trivellazioni “a carota” effettuate durante le campagne nelle basi in Antartide, è stato possibile accedere alle bolle d'aria incluse nelle carote di ghiaccio (ottenute dalle trivellazioni a grandi profondità, circa 3 Km e 700 metri) ed è stato quindi possibile verificare le stratificazioni fino a 20.000 anni e addirittura fino a 800.000 anni fa.
Claude Lorius (1932-2023) è stato membro a pieno titolo dell'Accademia delle Scienze e membro fondatore dell'Accademia delle Tecnologie. Nel 2002 ha ricevuto la medaglia d'oro del CNRS, oltre ad essere stato il primo francese a ricevere il premio Blue Planet per l'ambiente.
Tutto è nato da un divertente aneddoto: il climatologo francese Claude Lorius portava con sé del Brandy durante le sue numerose spedizioni in Antartico, ben 22 spedizioni in un ambiente super ostile (con 6 mesi di buio e 6 mesi di luce all’anno, con venti a più di 150 Km all’ora); osservando il ghiaccio si rese conto che la sua stratificazione in quell’ambiente incontaminato poteva permettere agli scienziati di studiare l’evoluzione del clima.
I campioni del ghiaccio hanno dunque consentito di tracciare la composizione climatica del pianeta e hanno permesso di scoprire il legame diretto tra i livelli di gas serra (come l'anidride carbonica e il metano) e il cambiamento climatico nei diversi periodi che sono stati oggetto degli studi.
La temperatura media della terra è aumentata di circa 1°C nel corso del XX secolo, ci fa notare il Professor Nurra.
Se il nostro clima è stabile da cira 11.000 anni, potrebbero purtroppo risultare irreversibili processi e modificazioni causate dal global change (crisi climatica) scatenate dagli esseri umani, se non dovessimo agire rapidamente per bloccarli o perlomeno rallentarli.
Si tratta di cambiamenti dell’ambiente su scala planetaria che potrebbero causare effetti mostruosi sulla vita delle popolazioni se il pianeta dovesse ulteriormente riscaldarsi, come è stato dimostrato persino dalle proiezioni della NASA (https://climate.nasa.gov/interactives/climate-time-machine/).
"Ciò che preoccupa gli esperti e i climatologi, è la velocità con la quale certe dinamiche si sviluppano" scrive il Professor Nurra su Plasticene.
Bisogna riflettere rapidamente su queste dinamiche e dare il nostro contributo.
È fondamentale.
Ringraziamenti:
Preside Lorella Di Biagio, Prof.ssa Simonetta Neto (Referente del Progetto Vela a Scuola coordinato dalla Lega Navale Italiana di Portoferraio) e tutti i Professori dell’ITCG Cerboni presenti all'incontro con il Professor Nurra.
Capitaneria di Porto
Banca dell'Elba
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