Legambiente Arcipelago Toscano si complimenta con la Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Portoferraio per la brillante operazione che ha portato alla scoperta di un incredibile abuso all’interno del Parco Nazionale e a poca distanza dalla sua sede centrale. Un abuso che, oltre alle norme del Parco, viola anche la normativa nazionale e le Direttive europee Habitat e Uccelli, visto che l’Enfola fa parte della Zona speciale di conservazione (ZSC) e della Zona di protezione Speciale (ZPS) Monte Capanne – Promontorio dell’Enfola.
Il clamoroso intervento della Guardia costiera fa seguito a un altro abuso denunciato nel Parco nel Comune di Capoliveri e Legambiente in questi ultimi anni ha più volte denunciato interventi illegittimi in diverse zone dell’area protetta, a cominciare da Galenzana-Capo Poro.
E’ evidente che all’Isola d’Elba – anche all’interno del Parco Nazionale - c’è una ripresa dell’abusivismo edilizio che si presenta anche in forme di clamorosa prepotenza, contando su un’impunità che fortunatamente a volte viene smentita dall’intervento delle forze dell’ordine.
E’ evidente – come confermato dall’ultimo comunicato congiunto Ente Parco – Carabinieri Forestali – che di fronte a questo attacco alla bellezza dell’Elba le forze che dovrebbero contrastarlo sono insufficienti.
Per questo torniamo a rivolgere al governo e al Parlamento un appello perché si rafforzi in uomini e donne e si finanzi in maniera sufficiente e efficace la preziosa attività delle Forze dell’Ordine che sono designate a tutelare il territorio e il mare del Parco Nazionale Arcipelago Toscano.