Il progetto nazionale 'Un albero per il futuro', promosso a livello nazionale dal Ragguppamento dei Carabinieri Biodiversità (Forestali), ha toccato anche la scuola media di Portoferraio e, dopo un anno di educazione ambientale nelle classi da parte degli insegnanti col supporto dei Carabinieri del Parco, è approdato, giovedi 7 marzo, all'atto finale della messa a dimora di 35 essenze provenienti dal vivaio dei Carabinieri Forestali di Cecina: querce roverelle, frassini e arbusti della macchia mediterranea.
Ragazze e ragazzi motivati, che nella mattinata avevano impugnato pale e zappe per preparare il terreno che circonda la scuola.
"Un gesto concreto per contrastare i cambiamenti climatici", come recita il sito del progetto (https://unalberoperilfuturo.rgpbio.it/) che ha già coinvolto 7mila Enti e messo a dimora oltre 43mila piante e che, nella buona pratica attuata alla scuola media di Portoferraio, ha visto la presenza, oltre che delle insegnanti coinvolte, del Tenente Colonnello Massimo Celati, comandante del Reparto Carabinieri Biodiversità di Cecina, del comandante del Nucleo Carabinieri Forestali del Parco Arcipelago Toscano, Tenente Colonnello Stefano Cipriani e del Sindaco di Portoferraio Angelo Zini.
Una messa a dimora, quella di quest'anno, che dovrebbe avere maggiori garanzie di successo di altre del passato, grazie anche ai fondi PNRR avuti dalla scuola, risorse che dovrebbero consentire di predisporre un impianto di irrigazione a goccia; ogni pianta è dotata di una fascetta che ne consente la geolocalizzazione, offrendo così in tempo reale lo stato di avanzamento nazionale del progetto.
Da sottolineare la grande opportunità - poco e niente utilizzata dai Comuni elbani - per il territorio (urbano, periurbano e forestale) costituita dal vivaio di Cecina, uno dei quattro presenti a livello nazionale che, grazie ai fondi PNRR, è passato da una produzione di 40mila piante ad una di oltre 100mila con possibilità di toccare le 200mila. Piante a disposizione delle città metropolitane (in partenza, ad es, 7mila piante per Napoli) ma anche dei Comuni più piccoli che ne facessero richiesta.
CR