Diversi escursionisti, dopo aver percorso la strada di Monte Perone e il suo asfalto nuovamente danneggiato dalle auto di un ormai anacronistico rallye che attraversa un’area protetta, si sono trovati di fronte a uno spettacolo ancora più sconcertante: la casetta di legno di Monte Perone, costruita ai tempi della defunta Comunità Montana dell’Elba e Capraia, è aperta, ma chi ha provato ad entrare per rifugiarsi dalla pioggia di quest’ultimi giorni si è trovato di fronte a un vero e proprio immondezzaio (vedi foto in calce all'articolo)che qualcuno ha usato anche come dormitorio.
Qualcuno ha forzato la porta della casetta, che sorge proprio nel punto più trafficato della Grande Traversata Elbana e a pochi metri dal Santuario delle Farfalle, così una struttura che potrebbe essere una risorsa è diventata invece uno scandalo, un intollerabile deposito di rifiuti in uno dei posti più belli dell’Elba.
Lo stesso Perone, dopo il crollo della vecchissima staccionata intorno ai prati, si trasforma in primavera ed estate in un parcheggio e campeggio abusivo che occupa l’area dove nasce lo Zafferano dell’Elba, i rarissimi ed autoctoni Crocus ilvensis scoperti solo nel 2011 da un team di ricercatori dell’università di Pisa che comprendeva l’elbano Angelino Carta.
Solo l’eliminazione dei cestini dei rifiuti – che in realtà si trasformano in attrattori di rifiuti - aveva posto fine alle vere e proprio discariche rimpinguate dai gitanti a Monte Perone, ora l’apertura della casetta di legno è stata evidentemente presa come l’occasione per smaltire impropriamente la spazzatura.
Legambiente Arcipelago toscano chiede alle istituzioni interessate – a partire dal Comune di Marciana - di intervenire urgentemente per ripulire questo scempio e di dare finalmente alla casetta di Perone la destinazione di struttura a servizio degli escursionisti che gli spetta all’interno di una nuova moderna e sostenibile gestione della Grande Traversata Elbana.
Se l’Elba vuole davvero puntare su un turismo sostenibile e consapevole non può dare immagini di degrado come questa e non può sacrificare la natura a un turismo sconsiderato che abbandona i rifiuti nel cuore di un Parco Nazionale e usa come parcheggio i prati dove nasce lo zafferano dell’Elba.
Legambiente Arcipelago Toscano