Stamattina intorno alle 5,00 i più mattinieri tra gli abitanti del Cotone, un quartiere di Marciana Marina, all’Isola d’Elba si sono accorti della presenza nella piccola baia chiusa dagli scogli e dalle case a picco sul mare, di un grosso animale che si è rivelato essere una balena di 4 – 5 metri di lunghezza, probabilmente un cucciolo di balenottera comune ((Balaenoptera physalus), anche se la struttura e la conformazione del cranio secondo alcuni potrebbero anche far pensare ad un esemplare della più rara balenottera minore o rostrata (Balaenoptera acutorostrata), molto più piccola e rara.
Sul luogo si è assiepata una piccola folla ed arrivano anche i bimbi delle scuole con i loro insegnanti per vedere questo eccezionale spiaggiamento che probabilmente è anche una storia di selezione naturale. Infatti il cetaceo, che il mare sta lentamente e dolcemente trasportando in su e giù per la baia, non sembra presentare ferite, anche se è evidentemente molto smagrito, cosa strana per animali ricoperti da uno spesso strato di grasso. Qualcuno ha messo in relazione lo spiaggiamento con la presenza di una nave della Nato che sta facendo test proprio nell’area di mare dove sembra essere deceduto il cetaceo, ma molto probabilmente si tratta di un cucciolo delle balene che i pescatori elbani stanno avvistando in questi giorni e che, dopo essersi cibate per tutta l’estate nel Santuario Internazionale del Mammiferi Marini Pelagos, stanno ritornando verso le coste africane per passarci l’inverno.
Ora toccherà agli uomini della capitaneria di porto e del Corpo forestale dello Stato prelevare il cetaceo e agli specialisti dell’università di Siena e dell’Osservatorio dei cetacei della Regione Toscana determinare quale sia la specie e le cause della sua morte.
«Si tratta di un animali magnifici e, sia che sia un cucciolo di balenottera comune (come sembra più probabile), che un esemplare di balenottera minore, è comunque una gravissima perdita per il nostro mare e per il Santuario dei cetacei - dice Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana – Noi le balene preferiamo vederle vive, dare spettacolo con la loro potenza amorevole davanti alle coste delle nostre isole, la morte di questo cucciolo, destinato a diventare uno degli animali più grandi e longevi del mondo, è un brutto segnale per la biodiversità del Santuario dei cetacei, una perdita di bellezza che ci rende tutti più poveri»
FOTO: Legambiente e Miriam Tondi