Dopo lo spiaggiamento del cucciolo di balenottera comune (Balaenoptera physalus) a Marciana Marina, che sembra dovuto a cause “naturali” che saranno valutate da alcuni tra i migliori esperti mondiali (italiani) di questi magnifici animali, si sta scatenando una nuova polemica sulla realizzazione di test nelle acque dell’Isola d’Elba (e di Pianosa) da parte di navi della Nato. Ricordando che Legambiente ha sempre detto, ancor prima del naufragio della “Alliance” a Pianosa nel 2005, che stava testando proprio sonar, che simili esperimenti bisognerebbe farli al di fuori delle aree marine protette ed anche dal Santuario Internazionale dei Mammiferi Marini Pelagos, si tratta della stessa nave in porto a Marciana Marina e che in questi giorni effettua test nel Golfo di Procchio.
Riproponiamo l’articolo scritto da Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana, il 4 luglio scorso per greenreport.it (richiamato anche dal responsabile delle campagne di Greenpeace Alessandro Giannì) che riporta due studi ai quali ha partecipato la stessa Nato e che dimostrano che i misticeti (ai quali appartengono le balenottere) ed i rari zifi sono sensibili anche alle medie frequenze.
Come si vede quanto si dice negli studi è diverso da quanto affermato ieri dal Creme/Nato rispetto a sensibilità, dinamica ed abitudini delle balene rispetto ai sonar.
Inoltre ricordiamo che almeno lo spiaggiamento di un cetaceo raro, quello di un grampo (grampus griseus) all’Enfola avvenne proprio mentre era presente nel Golfo di Procchio la nave della Nato.
Va anche fatto notare che la Marina militare Usa il 31 luglio ha ammesso gli effetti negativi dei sonar sulle balene anche se ha respinto la richiesta della California Coastal Commission (Ccc) di attenuare gli effetti nocivi sui mammiferi marini dei sonar utilizzati dalla Us Navy durante le esercitazioni anche se violano la legge sulla costa della California (http://www.greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/militari-contro-mammiferi-marini-lus-navy-respinge-la-richiesta-di-tutela-dai-sonar/), e che a giugno il Il Natural resources defense council (Nrdc), una delle più note ed autorevoli associazioni ambientaliste statunitensi, ha lanciato un pesante attacco la Navy, la Marina militare Usa: «La Navy è pronta ad uccidere più di 1.000 balene ed altri mammiferi marini nei prossimi 5 anni con i test di addestramento con pericolosi sonar ed esplosivi» (http://www.greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/la-marina-militare-usa-uccidera-1-000-balene-in-5-anni-lagente-007-dalla-parte-dei-mammiferi/).