E’ bellissimo che Pianosa sia diventata la culla per la nascita di nuove tartarughe, è un premio per un'isola Colonia Penale e per questo suo mare da sempre protetto, ora da nuova vita.
Sarebbe tutto bellissimo se non fosse per una cosa, il suo porto quello che Mauro Mancinelli nel suo “Navigare Lungocosta” definiva: “Il porticciolo più bello del mondo”, sta crollando nella indifferenza di tutti, quello che era la parte principale della vita pianosina, con la sua piazzetta che ha visto tanti bambini muovere i primi passi, con il tabaccaio e “Viareggio” un piccolo tunnel di passaggio dalla piazzetta alla strada, dove nei pomeriggi afosi estivi i vecchi andavano a riposare sulle panchine di cemento ventilati dalla brezza del mare non esistono più, la sua storia si è ridotta alle transenne che bloccano l’accesso a dove c’era vita.
Da molti anni la mia isola, dico mia isola perché la mia famiglia ha vissuto a Pianosa da quattro generazioni (il mio bisnonno con il postale che collegava Pianosa con Marina di Campo, poi mio nonno Egidio aprì un albergo per le famiglie dei detenuti che venivano ai colloqui, mio babbo Sergio che dirigeva la centrale termoelettrica e infine io con i miei fratelli e mia sorella) vive una dimensione che definirla surreale è poco, sono stati fatti alcuni lavori come la ricostruzione della villa dell’Agronomo, ma per il Porto come per il Forte Teglia, voluto da Napoleone Bonaparte, ormai il destino è segnato, rimarrà sulla coscienza di tutti non aver fatto nulla per salvarli.
Mi è rimasto un sassolino da togliermi dalla mia vecchia scarpa, perché quando vado a Pianosa a trovare i mie fratelli e mio nonno sepolti nel cimitero, devo pagare la quota al Parco?
Il mio sfogo non cambierà nulla e nessuno, continueranno ad aumentare le transenne al porto, l’estate ci sarà la corsa dei turisti per il loro metro quadrato di paradiso alla Spiaggiona, che per la cronaca si trova in Cala San Giovanni, Cala Giovanna si trova dopo la punta del Cimitero in direzione Punta Secca, ma almeno stasera questo mio sfogo mi farà dormire meglio.
Grazie a Elbareport che ogni tanto mi permette di parlare della “Mia Pianosa”.
Angiolo Batignani