Riceviamo e pubblichiamo:
Gentile Sig. Coluccia,
leggendo il suo articolo non si capisce bene dove voglia andare a parare ma di sicuro mi sento chiamato in causa, in quanto persona che pensa che non si possa andare avanti a colpi di allerte meteo e conseguenti chiusure varie. Credo che il livello di precisione delle previsioni meteo non sia tale da farvi dipendere la nostra vita lavorativa e sociale.
Mi pare che la nostra civiltà meriti qualcosa di più di quanto gli antichi romani facevano consultando gli aruspici, altrimenti vorrebbe dire che 2.000 anni sono passati inutilmente. Personalmente non contesto il sistema delle allerte meteo che invece deve assolutamente essere mantenuto e migliorato, ma contesto il fatto che lo si voglia usare come strumento di facile esonero di responsabilità per eventuali incidenti.
Sistema contro il quale i sindaci sono poco inclini ad andare (per quanto lei dica) tanto che ogni allerta vede molto spesso i sindaci adeguarsi alla chiusura di scuole, impianti sportivi e luoghi di aggregazione.
Personalmente penso che sia una scelta troppo comoda e che invece si debba pretendere (non solo dai sindaci) un puntuale e attento monitoraggio, pulizia e cura del nostro territorio in modo da metterlo in sicurezza.
Le allerte meteo devono essere un consiglio ai cittadini e non un dictat nei confronti del quale chi voglia fare diversamente debba a posteriori essere considerato alla stregua di un criminale. Dalle immagini che vediamo sempre più spesso di alluvioni e allagamenti si vede quasi sempre che dietro ai crolli di ponti e rotture di argini ci sono ammassi si detriti, ramaglie varie e alberi sradicati dai greti dei fiumi che tendono a riprendersi lo spazio che in passato è già stato loro. Ecco. Quello spazio non viene mantenuto libero e pulito. Come non vengono mantenuti gli scolatoi stradali. Come non vengono adeguatamente mantenuti i fossi (nonostante il contributo al consorzio di bonifica).
Prima che lei lo pensi: si, queste cose hanno un costo. Ma la inviterei a pensare che solo negli ultimi 40 giorni ci sono state ben 4 o 5 giornate (non ricordo) di chiusura di scuole, palestre e altro. Vogliamo fare due conti fra cosa costi di più per la collettività? Ha idea di cosa significhi per una coppia con bimbi piccoli trovarsi una baby sitter a cui affidare i figli perché la scuola è chiusa e i genitori devono andare a lavoro? Oppure un genitore deve rimanere a casa con tanti saluti alla produttività? E cosa vogliamo dire di 5 giorni di scuola saltata su 40 con ovvie ripercussioni su didattica e apprendimento?
A proposito con le allerte meteo sempre più frequenti e chiusure delle scuole si potrebbe prevedere un sistema alternativo di didattica. Anzi, già c’è e le scuole erano già organizzate per farlo durante il covid… ma anche questo non è pervenuto… Ma tornando sui costi, vogliamo considerare le attività connesse a parchi, centri sportivi e altro? pensa che non subiscano un danno dalle chiusure? E chissà quante cose sto trascurando di citare nella mia veloce disamina.
E se a qualche benpensante in futuro venisse voglia di estendere le attività/servizi da chiudere in questi casi? Anche queste cose hanno un costo, solo che lo pagano in modo diretto e parcellizzato cittadini e imprese. Ah… giusto per chiarire, in caso di alluvioni si può morire anche standosene chiusi tranquillamente nella propria abitazione.
Non mi rivedo nella sua poco felice definizione di “no alert” e penso che dovrebbe essere nell’interesse di tutti pretendere servizi in sicurezza senza rassegnarsi all’idea dell’imponderabilità e conseguente “paramento di”… responsabilità. Altro che le sue avventate teorie sulla “ideologia individualista, che vorrebbe che nelle situazioni di pericolo ed emergenza collettiva, ognuno sia lasciato solo a cavarsela per proprio conto”.
Boh… Sinceramente ha proprio sbagliato strada. Penso che l’attuale sistema sia proprio concettualmente sbagliato perché pone in capo al sindaco protempore una responsabilità che spesso non gli compete poiché frutto di decenni di scelte fatte sul territorio e che pertanto vede come unica possibile scappatoia il sistema di allerta meteo e conseguente chiusura dei servizi ai cittadini.
Se a lei piace così… A me no.
DR