Carissimo Sergio,tutto è cominciato dall' intervento di Teresa Marghieri riguardante l'antico problema della presenza delle "piattole" nelle vie del nostro centro storico ,pubblicato Sabato 21 Dicembre da Elbareport.
La foto che accompagnava quella segnalazione-protesta ritraeva l'intera via Roma e dei panni, stesi in corrispondenza di quella che fu la casa della mi nonna, proprio accanto a quella di Teresa, dove anch'io ho vissuto tanta parte, la maggiore , della mia adolescenza. Preso da un improvviso attacco di nostalgia, richiamata anche dal ricordo di quelle "piattole" eppure così fastidiose, specialmente durante la loro visita nelle nostre abitazioni, ecco che scrissi un commento a quell'intervento, non tanto per rafforzare la denuncia di Teresa che comunque sostengo, quanto piuttosto per esprimere le mie emozioni a proposito di quegli antichi ricordi.
Il problema, se così si può scherzosamente chiamare , è venuto fuori il giorno 23 Dicembre , quando nel tuo "A sciambere della mirmecologia di Michel" hai simpaticamente messo in evidenza alcune mie inesattezze riguardanti la classificazione degli insetti, in particolare l'individuazione e la corretta definizione tassonomica di alcuni di questi, ovvero quella delle nostre piattole e di quella delle nostre "cotersole" o "codersole" e le famose formiche nere con le ali.
Per quanto riguarda le prime, già noi "ferajesi" sbagliamo a definirle generalmente piattole, dato che questo comune e poco scientifico nome viene dato "in Italia" ai pidocchi del pube (Pthirus pubis), detti anche piattoni.
D'altra parte si sa bene che noi amiamo distinguerci, anche illogicamente, nell'uso di certi nomi che nel resto della Toscana o anche dell' Italia vengono adoperati in maniera più razionale e precisa, penso per esempio alla Coppa in luogo della Soppressata, mentre nel resto del paese per Coppa s'intende più correttamente il Capocollo.
Tornando alle nostre "piattole" intendendo le blatte, ho scoperto che queste appartengono all'ordine dei blattoidi suddiviso in 4000 specie e in 6 famiglie, tra le quali quello della blatta americana (Periplaneta americana), in realtà originaria del Nord d'Africa, che è quella a noi, in particolare alle nostre fogne, più affezionata, dal momento che ama stare in posti umidi e ricchi di materia organica in putrefazione, mentre quella più piccola, la blattella Germanica, chiamata anche blattella fuochista - o più semplicemente fochista - anch'essa ovunque presente alle nostre latitudini e quindi anche da noi, predilige i posti riscaldati come il retro delle caldaie.
Arriviamo quindi alle nostre "cotersole" o "codersole" , dai riesi pronunciate come "godersole" e che io ho rammentato citando quello che sentii dire appunto da un anziano piaggese quando gli vidi una di queste sul braccio e con il culo all'insù: "- Lascela fa, ghe danto a dammi un morso un ge la fa, ha voglia a arzà ir gulo!"
Scuriosando poi nel mondo della mirmecologia, ho scoperto che le sole formiche che sono in grado di dare dare un morso all'uomo,oltretutto fastidioso perchè nel far questo iniettano una sostanza leggermente velenosa e/ o urticante, sono quelle rosse e quelle di fuoco.
A chiusura di questo mio lungo intervento chiarificatore e a testimonianza che non sono solo gli amici di Rio ad avere un forte e particolare interesse operativo per la classificazione degli insetti, voglio citare le parole che un nostro popolarmente famoso concittadino, agricoltore, cacciatore, allevatore e fattore, rivolse alla moglie inglese da poco sposata, la quale entrando in camera della loro casa e vedendo uno scarabeo all'interno di questa così cominciò a urlare - "Giovanni, (Ciofanni) corri, corri che in camera c'è uno scarebeo!" E lui , giunto di corsa: "Oh cosa urli, un lo vedi che è un tombolamerda!"
Michele Donati
Carissimo
Dopo tale dotta dissertazione sei nominato "motu proprio" del Direttore Alto Consulente di Elbareport per meriti di profonda conoscenza blatto-stercorario-mirmecologica.
Sergio