Ringrazio sentitamente Legambiente Arcipelago Toscano per l’attenzione e il sostegno espressi nei confronti della proposta della “Variante Verde”, un progetto che nasce proprio dalla volontà di coniugare visione urbanistica, criteri ambientali, partecipazione e adattamento climatico in un’ottica di rigenerazione urbana fondata sulla natura.
Le osservazioni di Legambiente colgono pienamente il senso dell’iniziativa: non si tratta di un’utopia progettuale, ma di un percorso possibile e necessario, già sperimentato con successo in altre realtà urbane italiane ed europee, che punta sull’adozione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) e sulle Nature-Based Solutions (NBS) per rispondere concretamente alla nuova normalità climatica.
L’intervento sul corridoio verde-blu tra Via Manganaro e la Valle di Lazzaro è infatti pensato non solo come riqualificazione paesaggistica, ma come infrastruttura ecologica e idraulica diffusa, capace di mitigare gli impatti degli eventi estremi, aumentare la permeabilità dei suoli, valorizzare la biodiversità urbana e migliorare la qualità della vita.
È del tutto realistico – e già tecnicamente previsto – integrare l’intervento con la risistemazione del reticolo idrografico minore, la rimozione degli ostacoli al deflusso, e una gestione più organica delle acque meteoriche. Queste opere, se affrontate con approccio sistemico, sono perfettamente compatibili con i vincoli e le esigenze urbanistiche esistenti.
Condivido inoltre l’invito, implicito e esplicito, a superare il modello novecentesco fatto di cemento, rigidità e impermeabilizzazione, e ad aprire la strada a un nuovo approccio progettuale adattivo, dove le opere verdi non sono elementi accessori ma strutturali.
Progetti come questo non sono solo fattibili, ma diventano urgenti. Forse sono maturati i tempi anche per fare un convegno dove potremmo trattare questi temi e farli capire meglio all'opinione pubblica.
Massimiliano Pardi