“…. si tenta di fare penetrare nella cultura dominante che la Terra deve essere vista come un organismo vivo, preoccupandosi e curando le sue malattie ed adattando i nostri bisogni alle regole che ne governano l’evoluzione. Una Terra verso la quale, come scrive Pascal Acot : “… continuiamo a comportarci secondo una logica di rapina cieca e scriteriata” .
Terremoti, eruzioni vulcaniche, bombe d’acqua, frane e alluvioni, inquinamento di acque e suoli, riscaldamento globale, tropicalizzazione del clima, “guerre” per il petrolio, l’acqua, l’oro, il litio … sono alcuni dei titoli che quasi quotidianamente leggiamo nelle cronache dei media. Imprevedibili catastrofi naturali, natura matrigna, deliri negazionisti , previsioni e prevenzioni, riuso e riciclo, sviluppo sostenibile, crescita zero, decrescita … sono le parole che tipicamente accompagnano le cronache, assieme a tanti buoni propositi: stop alla cementificazione, al tombamento dei corsi d’acqua, alle emissioni dei gas serra, alle discariche selvagge, ai barbari sfruttamenti minerari, alla mondializzazione nella circolazione delle merci … Poi, passato il pericolo, si dimentica e si continua a consumare il territorio, violentare il paesaggio, inquinare le acque , l’aria ed i suoli …. Si continua ad allargare la forbice socio- economica che divide il nord ed il sud del Mondo, con scenari etici ed ecologici non più accettabili e sostenibili.
Forse è giunto il tempo che nel tentativo di “educare” al rispetto del pianeta Terra, accanto a idonei dettati legislativi, controlli e rigorose sanzioni, si comunichino non soltanto “le brutture e le disgrazie”- che la mente umana per sua natura tende a cancellare -, ma anche e soprattutto “le bellezze e le fortune” della Geosfera. Quelle di un policromo cristallo di tormalina, “nato” nelle fessure del granito dell’Elba o di uno splendido paesaggio delle Alpi, fino ai marmi, i serpentini, le arenarie che decorano le nostre città d’arte. Così che la Madre Terra venga amata nei fatti e non solo nella poesia e nella preghiera, poichè nel sano e concreto amore è naturale, il rispetto e la protezione .”
( Estratto da : G.Tanelli, La Geodiversità: scienza e divulgazione. Atti del 22° Congr. Ass.Naz.Musei Scientifici, Firenze, 14 novembre 2012)