Oggi un raggio di luce tra le nubi grigie del primo mattino disegnava sopra Marciana Marina un arcobaleno luminoso e rotondo, dal mare al monte, perfetto e netto come il disegno di un bimbo. E la luce e l’acqua hanno dipinto nel cielo sull’Elba altri archi colorati, il segno che svelò a
Noè la fine dell’ira di Dio, la strada verso le città celeste degli dei vichinghi, l’indicazione per trovare la pentola d’oro dei lepricani, i piccoli calzolai delle fate irlandesi.
E l’eterna ed effimera meraviglia dell’arcobaleno, della fine della paura dell’uomo di fronte alla natura che dal cielo spazza la terra e la annega, è stata fotografata e postata subito sui social-network, prima che scomparisse, per firmare l’eterna bellezza che sbalordisce e commuove gli esseri umani fin da quando alzavano gli occhi al cielo nelle savane africane per scoprire un segno di clemenza dopo il diluvio, i fulmini e il tuono.
Oggi sono le meraviglie ormai quotidiane della tecnologia che fissano l’attimo del miracolo di gocce e luce sospeso nel cielo, quello che raccontavano poeti e pittori ed edificatori di miti e religioni, ma le meraviglie dello stupore trasmesse nelle rete che collega il mondo in tempo reale sono comunque l’eterna meraviglia dell’uomo-bambino di fronte al miracolo della natura, la meraviglia dei nostri antenati nudi per questo pianeta vivente sul quale ci è stata data la fortuna di vivere, capace di dipingere in cielo un fragile arco di colori sul quale cammineranno ancora la bellezza e le eterne leggende dell’umanità... almeno se l’uomo di Facebook e Twitter sceglierà di salvare la bellezza della vita.
Albino Serena
Foto 1,2,3: Carla Pibia
Foto 4: Anna Marconi
Foto 5: Manuel Anselmi
Foto 6: Silvia Vancini