I primi interessanti risultati definiti e consolidati, ottenuti dall’intervento su Montecristo dell’equipe di ricercatori della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Perugia autorizzati del Corpo Forestale dello Stato di Follonica con il coordinamento dell’Associazione Amici di Montecristo, sono formalmente documentati. Permettono una ricostruzione tridimensionale fedele del monastero (Chiesa e area circostante) con possibile ricostruzione delle parti distrutte e mancanti.
E’ in fase di studio una iniziativa dell’Associazione per la diffusione di questi risultati per il soci e per il pubblico, sia con progetti su Internet che con il coinvolgimento di media locali e nazionali. La presidente Sandra Togni e il prof. Marcello Camici sono impegnati ad attivare questa iniziativa in modo da portare a conoscenza per le entità interessate il lavoro fatto e i risultati.
Si evidenzia che il rilievo del monastero di Montecristo del 10 giugno 2013 è stato articolato in diverse fasi:
Rilievo satellitare GPS statico per la georeferenziazione del monumento;
Rilievo tramite stazione totale per la misura locale dei segnali (target) e dei punti di appoggio necessari all’orientamento delle scansioni, sotto forma di una fittissima nuvola di punti, e del modello tridimensionale;
Rilievo laser scanning (LIDAR) completo esterno/interno del complesso.
Complessivamente sono state effettuate 8 scansioni laser in 8 diverse postazioni in modo da rilevare il complesso monumentale nella sua interezza interno/esterno. Le singole scansioni sono state successivamente “allineate” ovvero orientate in un’unica “nuvola” composta da decine di milioni di punti che posseggono oltre al contenuto metrico costituito dalla posizione tridimensionale dei punti stessi, anche l’informazione radiometrica (il colore). Si è ottenuta quindi una rappresentazione tridimensionale metrica del monastero e dei suoi ruderi attualmente presenti sull’isola sotto forma di oggetto esplorabile completamente al computer . Il rilievo ottenuto con le scansioni laser è sicuramente di tipo strutturale e costruttivo, ma anche di tipo materico; è infatti possibile distinguere sulla superficie dell’oggetto i vari materiali che lo costituiscono.
Dalle risultanze emerge che lo schema tipologico del monastero è conforme a quello dei monasteri benedettini di quel periodo: un impianto quadrangolare includente la chiesa sul lato nord e gli altri fabbricati a chiudere il complesso. Viste le dimensioni della chiesa e del chiostro, si può ipotizzare che il monastero fosse occupato da una comunità composta da almeno 20 monaci e quindi comprendesse anche spazi e servizi comuni oltre alla chiesa (quali ad esempio un orto e un mulino per l’auto-sostentamento) .
Le immagini seguenti indicano, con la medesima visuale, le fasi delle attività di ricerca in atto :
-a) osservazione e misura del monastero (foto);
-b) generazione di un modello dello stato attuale, tridimensionale, virtuale totalmente esplorabile e osservabile in laboratorio (da rilievo laser scanner)
-c) aggiunta delle fonti storiche per la generazione di un modello storicamente corretto, completo, virtuale del complesso monastico.
A completamento e integrazione delle informazioni ottenute é attualmente in corso una ricerca sulle fonti storiche (le più antiche rinvenute sino ad ora risalenti al 1852 – 1870) che coinvolge numerosi ricercatori, tra gli altri anche l’abate Giustino Farnedi del Centro Storico Benedettino Italiano e Nadia Togni dell’Università di Ginevra. Particolarmente interessanti ai fini di queste indagini, sono i documenti che riportano anche disegni, schizzi o comunque riferimenti a caratteristiche geometrico-costruttive del monastero. Proprio da questi si pensa di poter effettuare in laboratorio una ricostruzione virtuale dell’intero complesso monastico.
Gli elementi sopra indicati sono stati presentati al Corpo Forestale di Follonica che ha valutato positivamente il tutto apprezzando le possibilità di sviluppo futuro.