Dal 31 marzo al 2 aprile si terrà a Portoferraio il Workshop internazionale “Le specie aliene invasive, una grave minaccia per i sistemi insulari: esperienze di gestione a confronto”. L’evento rappresenta la conclusione del progetto LIFE “Montecristo 2010” e sarà occasione per esporre le principali azioni intraprese e i risultati raggiunti in quattro anni di interventi che hanno visto la partecipazione di ricercatori, tecnici e operai forestali nell’Arcipelago toscano, della Riserva naturale di Montecristo e sull’isola di Pianosa.
Il progetto, finanziato dall’Unione Europea, nato dall’esigenza di avviare un processo di rinaturalizzazione delle Isole di Montecristo e Pianosa, è stato condotto in sinergia con gli Enti e le Istituzioni che hanno competenze nella gestione delle aree protette e protezione dell’ambiente. Quattro i partner che hanno unito i loro sforzi per un progetto di importanza internazionale su un tema di grande attualità: Corpo forestale dello Stato, coordinatore del progetto, Parco nazionale dell’Arcipelago toscano, ISPRA, Nemo S.r.L, cui si aggiungono in veste di cofinanziatori la Regione Toscana e la Provincia di Livorno.
Obiettivo comune è la lotta alle specie aliene, piante ed animali introdotte dall’uomo al di fuori del loro areale di distribuzione naturale, che hanno un comportamento invasivo di conquista degli spazi occupati dalle comunità originarie, sottraendo risorse alle specie autoctone, provocandone nel tempo la diminuzione fino alla scomparsa e alla conseguente sostituzione degli elementi tipici del paesaggio originale.
Le invasioni di specie aliene sono infatti considerate dal mondo della ricerca la seconda causa di perdita della biodiversità a livello globale.
Di qui la necessità di azioni di contrasto nella direzione della conservazione attiva dei componenti naturali degli ecosistemi, intesi come il complesso degli organismi, dei luoghi ove essi vivono e dei processi attraverso i quali interagiscono tra loro e con le componenti abiotiche.
Per l’Isola di Montecristo le principali finalità del progetto sono state l’eradicazione del ratto nero, dell’ailanto e interventi di ripristino degli habitat originari e di conservazione del Leccio e alcune specie di flora mediterranea.
Il ripristino dell’habitat è stato perseguito attraverso la creazione di recinzioni al cui interno sono state messe a dimora piantine di specie autoctone, prodotte da seme raccolto sull’Isola.
La conservazione del patrimonio genetico è infatti da considerarsi azione prioritaria.
Alla conclusione del progetto sono previste azioni successive con l’obiettivo di assicurare il perdurare nel tempo dei risultati raggiunti.