Vediamo che il Sindaco Renzo Galli prima disconosce attribuendola alle amministrazioni precedenti la scelta di costruire la “villona” di tre appartamenti vista mare al Cavo e poi la fa propria utilizzando, giustamente, pari pari lo stesso linguaggio intimidatorio del suo predecessore.
Non male per chi voleva andare oltre la vecchia politica, ma che risponde ad una associazione di cittadini usando tutto il trito armamentario della vecchia politica che vorrebbe mettere i cittadini al loro posto, magari con le stesse velate minacce alle quali ci hanno abituato i potenti ed aspiranti tali in questi anni all’Elba e dalle quali, come dimostra la nostra trentennale storia, non ci siamo mai fatti impressionare, figuriamoci se ci riuscirà il nuovo primo cittadini pro-tempore di Rio Marina. Abbiamo visto passare Partiti e Sindaci, ma come vede siamo sempre qui a disturbare chi, a turno, si crede di essere diventato il conducente non criticabile.
Visto che il Sindaco Galli sembra avere una singolare concezione del rapporto con le associazioni, bisognerebbe intanto che imparasse a chiamarle con il loro nome, dato che ci chiamiamo Legambiente e non Lega Ambiente, errore nel quale cadeva spesso (guarda caso) il rimpianto Bosi.
Detto che le amministrazioni possono revocare convenzioni e determinazioni urbanistiche prese da amministrazioni precedenti (i casi e gli esempi anche all’Elba non mancano), il Sindaco Galli si calmi, nessuno vuol denigrarlo ed offenderlo per decisioni che lui, tra l’altro, attribuisce ad altri, ma la linea di continuità l’ha segnata lui stesso con i suoi atti ed addirittura con il suo linguaggio.
Il sindaco Galli non ci riconosce alcuna legittimazione a discutere le scelte di politica urbanistica (prese da altri, eh), ce ne faremo una ragione, visto che quel diritto e quella legittimazione, come ha potuto dolorosamente sperimentare il suo predecessore ed evidente ispiratore, ce lo riconosce la legge urbanistica della Regione Toscana, la legge sulla partecipazione della stessa Regione, il Difensore Civico della Regione Toscana che ha più volte richiamato Bosi ed altri Sindaci a rispettare i diritti delle Associazioni di cittadini. Inoltre se il Sindaco Galli avesse avuto la premura di informarsi prima di scrivere, avrebbe scoperto che Legambiente è un’associazione Nazionale riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente e dall’Unione europea, dall’Iucn (cioè dall’Onu) e che in quanto tale partecipa ai tavoli istituzionali sulla tutela dell’ambiente e del territorio. Pensi, Sindaco Galli, che un nostro rappresentante è stato per due volte e probabilmente sarà ancora nominato dal Ministro dell’Ambiente nel Direttivo del Parco Nazionale nel quale ci pare Lei ambirebbe ad andare, che un nostro rappresentante fa parte della Commissione Consultiva sulle Aree protette della Regione Toscana e che, dato che Lei non ci riconosce il diritto di occuparci di urbanistica, la Regione Toscana qualche giorno fa ha organizzato insieme a Legambiente a Firenze la presentazione di una quisquilia come la nuova legge urbanistica della Toscana che Lei sarà chiamato ad applicare, come è chiamato ad applicare il Piano del Parco approvato anche dal nostro rappresentante. Seguendo poi la sua singolare idea di agibilità politica/urbanistica non avrebbero diritto di parola in materia nemmeno l’attuale presidente della Commissione ambiente e territorio della Camera, che è il presidente onorario di Legambiente, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, che è l’ex presidente di Legambiente Toscana… Quindi il Sindaco di Rio Marina la prossima volta si informi, non scambi le sue convinzioni infondate per realtà e poi ne riparliamo in base alle leggi vigenti ed alle decine di osservazioni fatte da Legambiente agli strumenti urbanistici elbani, non in base a quello che lui si immagina sia il rapporto di sudditanza tra un’associazione ambientalista e il Comune.
Quanto al “non fare” che ci attribuisce ed al “fare” di vecchio conio berlusconian/bosiano del quale si proclama alfiere, siamo anche qui alla vecchia tiritera che tradotta sarebbe che l’unico “fare” è il cemento. Ma forse il Sindaco Galli non ha letto i dati Istat e non sa che il Comune di Rio Marina si è dato molto da “fare” in questo campo, diventando il comune Toscano con la più grande crescita di seconde case, anche con la fallimentare politica dei villaggi e dei condomini, il che una qualche colpa nella crisi economica endemica del territorio riese la dovrebbe pur avere. Se il Sindaco vuol trovare le rendite di posizione è lì che deve andare a cercare e non certo tra chi, come noi, vuole farla finita con la rendita per antonomasia: la speculazione edilizia che, se va bene, genera economia in nero ed abbassa la qualità del turismo.
Noi crediamo che quel modello, quello che vorrebbe seppellire il territorio sotto un altro “Villaggio Paese”, quello delle operazioni del Cavo, quello che vorrebbe costruire dentro il Parco Nazionale, sia quanto di più vecchio e superato ci sia economicamente e dal punto di vista dell’immagine turistica dell’Elba, che sia la negazione dell’innovazione e del progresso. Con noi lo pensano in tanti, sempre di più, anche a Rio Marina e Cavo, anche tra i suoi elettori.
Naturalmente la Giunta Galli quel modello obsoleto ha tutto il diritto di riproporlo e difenderlo, ma non spacci il vecchio per il nuovo e la cementificazione per il “fare” e per il risanamento del territorio. E la demagogia un tanto al chilo sui difensori riesi del territorio che non hanno bisogno di supervisioni il Sindaco la lasci da parte, per quando prende il caffè al bar, e se ne faccia una ragione: all’Elba, in Toscana, in Italia, in Europa e nel Mondo ci sono le associazioni ambientaliste che non rinunceranno ad esprimere le loro opinioni, perché rappresentano istanza dei cittadini ed un valore compreso anche nella nostra Costituzione e nelle Carte fondative dell’Ue e dell’Onu: il Paesaggio e l’Ambiente, che in questo nostro fragile Paese del dissesto idrogeologico diffuso sono stati massacrati dalle politiche sbagliate di chi quel valore avrebbe dovuto gestirlo e difenderlo e non darlo in pasto alla rendita in nome della politica del “fare” cemento.
Se poi il Sindaco Galli ci dimostrerà come promette o minaccia “con riferimento ad un altro sito, come si affrontano i problemi ambientali del nostro territorio”, saremo i primi a complimentarci con Lui.