In riferimento alle dichiarazioni del Presidente Rossi riportate venerdì 1 giugno sul sito della regione Toscana a seguito dell'incidente navale del mercantile Mersa II, Greenpeace rilancia la sfida a tutela del Santuario dei Cetacei. Un tratto di mare teoricamente protetto dal 2001 ma che solo in seguito al naufragio della Costa Concordia, ha conosciuto la sua prima misura di tutela con l'adozione del decreto "rotte sicure".
"Ci congratuliamo con il Presidente Rossi per aver chiesto di attivare il più rapidamente possibile un sistema di controllo per la navigazione nel Santuario dei Cetacei - commenta Vittoria Polidori, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace - ma questa sola misura non è sufficiente a tutelare l'area. Da tempo l'associazione ha identificato tra i problemi più seri che minacciano il Santuario l'inquinamento derivante da siti industriali posti lungo la costa di Toscana, Liguria e Sardegna".
Il 29 febbraio 2012 scadeva il secondo termine entro cui la regione Liguria, d'accordo con la regione Toscana, aveva promesso a Greenpeace la convocazione di un "tavolo tecnico" sul Santuario. Mentre le Regioni perdevano per la seconda volta l'opportunità di proteggere questo tratto di mare, Greenpeace pubblicava "Quale futuro per il Santuario dei Cetacei nel Mar Ligure?" [1] un documento su cosa è possibile fare, da subito, per ridare dignità a questa preziosa area marina, e come farlo.
"Prima l'incidente dell'Eurocargo Grimaldi con la caduta in mare di 198 fusti tossici, poi il naufragio della Concordia con la perdita di vite umane, e adesso l'incagliamento del mercantile Mersa all'Elba. Al Presidente Rossi sono serviti tre incidenti nel Santuario per muovere i primi passi nella giusta direzione. Quanti ne serviranno ancora al Presidente della Liguria Burlando per convocare il tavolo tecnico promesso a ottobre 2011? Il Santuario chiede soluzioni concrete subito e una tutela a trecentosessanta gradi" - conclude Polidori.
LINK: "Quale futuro per il Santuario dei Cetacei nel Mar Ligure?"
http://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/report/2012/mare/futuro-santuario.pdf