La targa, incastonata in una robusta base, è stata calata in mare nel pomeriggio di ieri nelle acque della zona di tutela biologica de Lo Scoglietto di Portoferraio, il luogo dove Coletti amava immergersi e dove purtroppo ha trovato la morte l’undici settembre del 2011 mentre per l’ennesima volta stava ammirando quei fondali, che ha contribuito a tutelare e far crescere insegnando rispetto e buon atteggiamento in mare a schiere di giovani. E così a simboleggiare questo suo amore per il mare, sulla targa è stata dipinta una cernia, pesce ormai piuttosto raro altrove ma così presente allo Scoglietto da esserne ormai divenuto l’icona.
Alla cerimonia hanno preso parte, oltre ai familiari, numerosissimi amici ospitati sulle imbarcazioni del Tesei, di privati e dei Diving Center della zona. Molto numerosa anche presenza degli operatori del mare, dei Diving Center afferenti al Consorzio Elbano Diving, alla cui nascita, avvenuta per “collaborare e riunire le forze nel campo sub”, il Coletti aveva dato il prezioso avvio. Presenti anche i “Messaggeri del Mare” che il Coletti aveva accompagnato in numerose traversate a nuoto a scopo ambientale o di solidarietà. Particolarmente apprezzata la presenza della locale Capitaneria di Porto, che oltre a partecipare alla commemorazione ha fornito il suo usuale prezioso contributo di supporto.
Tutte le imbarcazioni si sono strette in cerchio sulla verticale di un punto molto particolare, un punto dove uno scoglio si appoggia in diagonale su un altro su un fondale di circa otto metri. I due massi formano una piccola nicchia naturale abitata da pesci, spugne e margherite di mare; è uno dei luoghi più visitati soprattutto dai subacquei alle prime armi, data la bassa profondità, proprio perché in pochi metri d’acqua permette di ammirare una notevole biodiversità. Lì è stata posizionata la targa.
La scelta di questo posto, così come delle parole sulla targa, non è casuale: gli amici hanno voluto dare un senso di eternità ad alcune fra le migliori doti del Coletti, l’apertura ai meno esperti e ai meno bravi, la paterna pazienza con cui gli stessi si accompagnano a dare i primi colpi di pinna, l’insegnamento della consapevolezza e del rispetto della natura.
L’amore per il mare, quello il Coletti lo aveva sempre avuto: apneista, sommozzatore, nuotatore, ha preso parte alle manifestazioni più note a partire dagli anni settanta, tra le quali ad esempio la famosa traversata a nuoto pinnato Piombino-Portoferraio. Era divenuto nel tempo prima istruttore poi maestro di nuoto e d’immersione, sia in apnea che con le bombole; aveva ricevuto l’ultimo prestigioso attestato pochi anni fa, quando la Federazione Italiana lo aveva insignito del titolo di Maestro d’Immersione categoria Oro, il più alto ed ambito riconoscimento in campo subacqueo.
Sempre attento e prodigo di consigli per i giovani e per tutti coloro i quali si affacciavano agli sport di mare, è riuscito a rendere fruibile nel tempo la propria capacità tramandandola con gentilezza e altruismo ad un nutrito numero di istruttori sia di nuoto che di immersione, che oggi portano avanti con passione e dedizione il suo lavoro.
Renzo Mazzei