David e con Filippo sono autori del primo periplo dell'Elba col sup, ultimato il 17 aprile di quest'anno. Con la loro eco-avventura vogliono portare un messaggio di sostenibilità per una vacanza alternativa con trasporto ecologico su acqua.
Sulla pagina Facebook "Sup Your Dreams" troverete tutte le immagini del viaggio.
Un'odissea intorno all'Elba, per mari e per monti, tra innumerevoli perigli affrontati con la testa e con il cuore.
"Tutto ei provò", da una traversata in compagnia delle Moby Lines, moderne e inquinanti balene, al burlone di Eolo che tentò invano di impedir la nostra impresa a suon di Scirocco e di maestrale. Dai bivacchi in riva al mare a quelli freddi e ventosi sul monte San Bartolomeo. Dalla scalata alla cima più alta alle serate con gli isolani più simpatici, dai pranzi pasquali con barrette e sgombri in scatola alle opulente grigliate di pesce.
"Due cene tra la polvere, due cene sull'altar".
Ci portiamo a casa e per sempre nel cuore Un'ecoavventura dal sapore omerico... Un'ecoavventura dentro i golfi elbani e le loro verdi acque, un'ecoavventura attraverso borghi fermi nel tempo, un'ecoavventura intorno a un'isola, un'ecoavventura dentro sé stessi... " questa la carne dell'orso" -direbbe Levi- perché in questa eco-avventura abbiamo gustato quel "sapore di essere forti e liberi, liberi anche di sbagliare, e padroni del nostro destino".
Qui il resoconto dell'esperienza:
La notte in Ulysse trascorre trepidante e fresca. le tavole sul tetto, scrutano il palcoscenico di un'avventura.
Si parte da Piombino, il mare agitato ma volenteroso di darci una mano...Almeno all'inizio...
Schivando le rotte dei traghetti si giunge in scioltezza a Cavo, prologo di questo periplo.
Portoferraio è già lì ma all'approdo ci riserva un brutto imprevisto, il primo di una lunga serie: dopo il solenne bagno d'arrivo, un sibilo proveniente dalla rossa svela una foratura in zona insospettabile, procediamo alla riparazione, stop forzato sino all'indomani. Dopo la fresca visita alla bella cittadina, ci accoglie il tepore della tenda e il bivacco sulla sabbia è caldo e comodo.
Una mattina frizzante ci accompagna in downwind tra golfi e grotte, passando per la bella Marciana Marina. La meta è Pomonte ma voltato l'angolo, lo scirocco si fa impetuoso, arrivando a spingerci in retromarcia nonostante le vigorose pagaiate. Nessuna spiaggia in cui riparare... Dunque dieci bei sospiri e giù in ginocchio, testa bassa a lottare contro il vento, giocandoci le ultime banane della giornata. La visione della spiaggia di Chiessi è il miraggio che conclude questa tratta sull'acqua, ma non quella su terra. Le braccia sono a pezzi ma le gambe ancora buone ci portano al pianoro del San Bartolomeo -quota 700m- dove si cena e si ammirano le costellazioni tutte prima di una notte fredda e ventosa. La mattina ci vede arrivare in vetta o quasi al monte Capanne, la cima più alta dell'isola, dove la fornita attrezzatura "da spiaggia" ci mette un po'in difficoltà. La vista da lassù ripaga però ogni sofferenza.
Da menzionare l'incontro con Pierluigi Costa dei Messaggeri del Mare che ci racconta delle sue imprese natatorie a scopo di sensibilizzazione. Ci terremo in contatto!
La buona cena con amici torinesi (e non) precede il bivacco di poche ore sulle pietre. Ma ci svegliamo pronti per una Pasqua di downwind e upwind e un lauto pasto di barrette per celebrare il Santo giorno. L'arrivo è a Capoliveri alla cui spiaggia non ci facciamo mancare adrenaliniche surfate. Imprevisto: pinna rotta da passanti poco civili ma la riparazione riesce verso sera e l'accoglienza di Mannaggia Maló Malonni ci fa scordare ogni sventura e sofferenza. Bella serata con i "locals"!
Qui Finalmente un campeggio (Camping Lido) in cui lavare e riposare le membra "sacagnate" prima dell'ultima tappa!
La partenza è col botto causa un vento traverso furibondo che rende ingovernabile la lunga rossa. Tolta la pinna e con gioco di squadra superiamo questa "s..t zone", pronti ad affrontarne altre, più gestibili, con grosse onde e vento contrario. Tiriamo il fiato al golfo di Porto Azzurro e la seconda metà di questa tappa scorre liscia pur stringendo i denti per i forti dolori alla spalla. Ma ci badiamo poco: la seconda parte di questi trenta chilometri ha un sapore di conquista!
"La procellosa e trepida gioia di un gran disegno, l'ansia di un cor che indomito suppa, pensando a Cavo." Alla vista degli stessi scorci del della partenza ci sentiamo ormai vittoriosi! "Ei giunge, e tiene un premio ch'era follia sperar": il primo SUP-Periplo dell'Elba è Nostro!! E di chi lo vorrà: vi portiamo in dono una conferma: "Si... Può...Faaaaareeee!"
Questo fantastico, decrescente e giocoso mezzo di trasporto ci ha consentito nel suo calmo avanzare di visitare questa isola gioiello, i suoi golfi e suoi paesaggi mozzafiato, suppando in acque cristalline, trasparenti, incontaminate, tra grotte e spiagge, tra pesci e meduse....Il SUP, emozionante come la scoperta, in equilibrio come la vita.
Un grande grazie a tutti coloro che hanno condiviso con noi quest'avventura. Grazie Pierluigi Costa e grazie I Messaggeri Del Mare per i bei propositi e le preziose dritte. Grazie Roger Pfister per le belle foto; grazie Mannaggia Maló Malonni per la bella serata e i fondamentali viveri. Grazie Clara per la saporita cena. Grazie Cavo, grazie Portoferraio e Chiessi. Grazie al Monte Capanne e San Bartolomeo, grazie Capoliveri e ancora Cavo per essere stati meta e rifugio di questa stupenda eco-avventura.
Alla prossima, Isola d'Elba!
#Elbabysup #periploElba #SUPElba #ecoavventura