In riferimento a quanto pubblicato da alcuni organi di stampa circa la denuncia di Legambiente per la “mancata sensibilità ambientale” da parte del Rallye Elba (e la sua organizzazione), svoltosi dal 25 al 27 aprile, Aci Livorno Sport ritiene doveroso fare alcune precisazioni.
Si segnala che le fotografie diffuse siano state scattate prima che le squadre preposte alla rimozione degli allestimenti fossero passate ed avessero completato il proprio lavoro, ad oggi ancora in corso.
Infatti, le attività di smantellamento/rimozione degli allestimenti richiedono almeno una settimana, ovvero lo stesso tempo necessario ad allestire, o quasi.
Infine, le attività di pulizia vanno solitamente oltre il ripristino dello stato dei luoghi in quanto gli addetti si trovano a dover rimuovere rifiuti preesistenti al nostro evento. Difatti, l’evento rallye si è svolto in un ventaglio temporale che con gli incastri delle festività pasquali ha favorito il turismo non solo emozionale legato all’evento stesso, ma anche quello che normalmente si porta sull’isola.
Peraltro, in fase di “allestimento” del percorso, gli addetti hanno rilevato una notevole quantità di immondizia sui luoghi, per cui additare tutto quanto al rallye, ai suoi partecipanti ed ai suoi sostenitori, pare estremamente eccessivo.
Aci Livorno sport ha investito nel settore ripristino e pulizia delle strade ingenti budget e mai in tutti questi anni c’è stata una lamentela in tal senso.
Non è intenzione da parte dell’organizzazione di polemizzare con chi e ha fatto queste segnalazioni, ma si invitano i cittadini di indicare se ci sono situazioni particolari in essere, per le quali provvederemo a lavoro concluso.
Anche il Rallye Elba è “plastic free”, ma purtroppo non è preposto alla vendita di bottiglie o altro materiale del genere al proprio seguito di persone, essi le acquistano altrove, il problema è dunque partire “plastic free” dal punto vendita. Nulla altro per adesso si può fare se non raccogliere il materiale gettato a terra. Come appunto è stato fatto.
Poi, circa la segnalata “incongruenza di una manifestazione motoristica ad alto consumo di carburante mentre i giovani del mondo manifestano contro il riscaldamento globale e chiedono misure immediate per ridurre le emissioni di gas serra” è doveroso evidenziare che le vetture da corsa occupano uno spazio temporale di due giorni, sull’isola e che essendo vetture sofisticate sotto tutti gli aspetti, oltre ad avere sistemi di sicurezza altamente all’avanguardia, anche le tarature per le emissioni dei gas di scarico sono decisamente entro i limiti di legge. In buona sostanza, una vettura da competizione NON tarata alla perfezione non ha poi neppure un rendimento ottimale per andare a cercare il risultato in gara. Sul tema poi delle vetture che percorrono in lungo ed in largo tutto l’anno le strade dell’isola, si potrebbe aprire allora uno o più capitoli, ma non è questa la sede.
E’ stato poi segnalato il fatto dell’impossibilità da parte di escursionisti di accedere per “lunghi periodi” ai percorsi trekking a causa della chiusura di strade che attraversano il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, di clienti di alberghi e B&B e cittadini di località come Lavacchio costretti a restare nelle strutture ricettive in attesa del passaggio delle auto in competizione. Tutto vero, ma è altrettanto inoppugnabile che le chiusure strade sono state accordate dagli organi competenti e segnalate con largo anticipo con adeguata informazione e comunque tali “disagi” sono stati per due giorni e non in modo permanente e non in tutta l’isola.
I luoghi attraversati dal rally, intesi come “Prove Speciali” sono certamente chiusi al traffico, ma pronti a riaprirsi anche durante lo svolgimento in casi di massima urgenza sanitaria o altro, rendendo dunque i luoghi più sicuri che in altri giorni, dato il notevole impiego di personale sanitario ad alta specializzazione in servizio per l’evento.
In ultimo, circa poi la collocazione temporale della gara si deve tener presente di alcuni fattori: facendo essa parte di un campionato italiano, deve sottostare alle decisioni federali di calendario e comunque, prima di arrivare a definire la data l’organizzazione ha coinvolto tutto il territorio elbano, dalle Amministrazioni locali ai cittadini, mettendoli a conoscenza di quello che si poteva e doveva fare. Il rallye Elba, certamente patrimonio dell’isola, della quale negli anni ne ha diffuso il messaggio di territorio in tutto il mondo è anche patrimonio dello sport non solo italiano, la convivenza è e sarà possibile in avvenire guardando le cose con il buonsenso e non a un senso unico.
Con tutto ciò, Aci Livorno Sport è disponibile ad un dialogo aperto con tutti, per il bene dell’evento, per il bene del territorio (e la ricaduta economica per esso) e per il bene dello sport.