Dopo le cruente guerre di confine per il campo di calcio a Mola o per l’illuminazione pubblica stradale al Fanaletto e in ultimo per il diniego all’accesso al campo sportivo per i bimbi non longonesi, ora è scoppiata la pace con Capoliveri, a cui il comune di Porto Azzurro proporrà la gestione consortile dell’impianto sportivo del tennis di viale Europa, rimasto orfano della trentennale gestione del Tennis Club Longone all’avvio e successivamente del maestro tecnico federale Massimiliano Bianchi, affiancato all’inizio da Carlo Tognarini.
Così si apprende da un’intervista a un quotidiano locale del sindaco Papi che risponde alle feroci critiche degli abituali frequentatori del Tennis Club, delle famiglie dei ragazzi della scuola tennis e dei numerosi turisti che d’estate trovavano lì un abituale e confortevole luogo d’incontro e di amicizia, per l’inaspettata e incomprensibile chiusura del Circolo.
Il sindaco gira la colpa ai gestori che hanno consegnato le chiavi di loro iniziativa, dopo la sentenza del TAR che ha dichiarato illegittimo il proseguio del contratto, che prevedeva appunto una durata di dieci anni, che alla scadenza si ritenevano prorogati per altri dieci se il Comune non avesse eccepito una cattiva gestione dell’impianto. E in effetti il contratto era già continuato tacitamente nei primi successivi tre anni alla suddetta scadenza, quando il Comune ci ha ripensato ed ha provveduto a bandire un primo appalto della gestione, a cui ovviamente i gestori hanno opposto ricorso al TAR, a seguito del quale però le due parti - Comune e il maestro Bianchi - d’intesa coi loro avvocati, si erano accordati per rinunciare all’inutile e dispendiosa causa e fissare un incontro per rivedere il contratto di comune intesa.
Ma l’incontro, il sindaco Papi non l’ha mai ricercato finchè è poi arrivata la sentenza e il nuovo bando per l’appalto della gestione.
E qui il sindaco tira fuori il coniglio dal cilindro: appalto sì, ma in società col vicino Comune di Capoliveri, che è senza impianti di tennis e fornisce a quello di Porto Azzurro tanti praticanti d’inverno e d’estate.
E allora il problema da sottoporre al mago Papi: come si fa a gestire un impianto sportivo comunale in società col comune di Capoliveri, mentre si bandisce una gara rivolta alle società sportive? Forse si pensa di affidarlo alle uniche società sportive dei due paesi che sono però solo società di calcio, storiche e gloriose, ricche di tradizione e di trofei, ma di tennis non ne hanno mai macinato, e allora come faranno a gestire un Tennis Club, la scuola, le gare, i tornei: dovrà ritornare il buon Maxxi a cominciare con la prima lezione, per spiegargli che la palla in rete non vuol dire goal ma è un punto perso. O forse, come maligna qualcuno, visto che anche il sindaco in vista delle prossime elezioni lamenta che il caso degli attacchi è solo politico, questa pace del tennis non sia come ai tempi degli accordi del ping pong fra Nixon e Deng per gli accordi fra Cina e Stati Uniti che dal tennis passi l’inizio delle trattative per un bel porto a Mola con conseguente sviluppo urbanistico sulle due sponde? Ma forse niente di tutto ciò e siamo noi a mal pensare.
Lettera firmata