L'edizione numero nove di Elbaman è andata in scena domenica 29 settembre. Le condizioni atmosferiche hanno reso la gara ancora più impegnativa, con un moto ondoso importante in acqua e una frazione bike e run con scrosci violenti di pioggia. Che però non hanno fermato i triatleti, né tanto meno la rodata ed efficiente macchina organizzativa, guidata in maniera egregia da Marco Scotti.
Dopo il prologo del sabato con l'Elbakids, domenica le gare clou: Elbaman full distance (3.8-180-42.2K) e Elbaman73 (1.9-94-21.1K).
All'arrivo in zona cambio, la mattina del 29 settembre, tutte le previsioni che nei giorni precedenti tutti volevano scongiurare si sono materializzate: pioggerellina e mare piuttosto "agitato".
Dalla riva, con il sole ancora nascosto, pareva meno duro di quello che è poi stato, con onde alte oltre 1 metro che hanno reso complicato l'orientamento per tutti i partecipanti, nonostante le numerose boe di segnalazione e le barche con luci lampeggianti lungo il tracciato.
Alle 7 in punto, tutti pronti ai loro posti sulla spiaggia di Marina di Campo per il via all'Elbaman: nel loro box gli atleti della gara individuale (le staffette sono partite in un'altra batteria a seguire), quindi i volontari, i fotografi, i giornalisti e gli addetti alla comunicazione dell'evento.
Infatti, per questa edizione più che mai Elbaman ha voluto proporsi anche al grande pubblico a casa, grazie alle telecamere di Stilecorsa, alla diretta radio di Ironmanradio, al live Twitter curato da FCZ.it, mentre purtroppo il maltempo ha reso impossibile offrire il servizio live streaming, offerto sempre da Stilecorsa.
Ma torniamo alla gara: due giri da compiere, con la spettacolare uscita all'australiana al termine del primo e una gran folla radunata pronta ad applaudire.
Dopo soli 23', il ceco Tomas Martinek, ottimo nuotatore, si presenta per la prima volta sulla spiaggia, tra l'incredulità degli astanti che lo incitano a gran voce. Alle sue spalle, dopo oltre 3', arrivano i primi inseguitori.
Tomas Martinek termina primo la frazione natatoria in 53'40", a inseguirlo una coppia formata dal connazionale Tomas Bednar e dal nostro Leonardo Simoncini, con circa 6' di distacco.
In bici, Simoncini colma il gap e i due poi fanno gara di testa. La frazione bike è durissima, si scatena il finimondo e per mezz'ora scende pioggia a secchiate, la visibilità scende quasi a zero e guidare il proprio mezzo diventa davvero un'impresa.
La gara continua, la pioggia scema e si va avanti, la coppia di testa porta a termine i tre giri e arriva in T2. Nella maratona, la lotta tra i due è davvero serrata, il multilap e i continui passaggi sul lungomare danno la possibilità anche agli spettatori di godersela appieno.
Simoncini riesce ad allungare, ma proprio negli ultimi chilometri viene ripreso e pare che Martinek riesca anche ad andare via. Così non è, Simoncini reagisce e si riprende la testa, andando a vincere in solitaria, tagliando la finish line tra due ali di folla urlanti.
Il podio si completa con l'arrivo del belga Lucky Berlage, staccato di oltre 20'. In quinta piazza il secondo italiano, Mauro Ciarrocchi, quindi Nazario Battista, Giovanni Canapini, il tedesco Thomas Gerischer, Leonardo Nocentini, lo statunitense Ryan Barnett e Francesco Panarella.
La gara femminile, vede come protagonista delle prime due frazioni Michela Tessaro, che sfrutta le sue doti di forte nuotatrice per uscire prima dall'acqua, con Alessandra Boifava e Maria Koultchenkova a inseguirla.
La tedesca Ulrike Schwalbe, una delle favorite della vigilia, si ritira dopo il nuoto e lascia il campo per la conquista della vittoria finale.
In bici, l'inglese Michelle Parsons, ormai di casa all'Elba e più volte vincitrice della distanza 73, è a caccia del suo primo sigillo nel full e spinge, per quel che è possibile, sulle due ruote, portando il suo distacco da Tessaro da 16 a soli 6 minuti in T2.
Nella maratona, il ritmo della battistrada è buono fino alla mezza, poi la crisi che la porterà a chiudere la sua corsa in 4:48:05. Parsons prende saldamente la testa, fa segnare il miglior split nei 42K e trionfa.
Alessandra Boifava, al suo primo triathlon 226, è autrice di una prova senza sbavature e con grande grinta conquista la seconda piazza; Tessaro chiude caparbiamente e conquista il gradino basso del podio, riuscendo a tenere distanti la britannica Vicky Dixon e la norvegese Sarah Knudsen.
A seguire, Marta Poretti, Sara Restani, la britannica Carla Tonks, Maria Koultchenkova e la francese Helene Garcia Loubier.
Elbaman73 è stato invece dominato dal belga Chris Jadoul, che ha nuotato forte e poi preso la testa della gara in bici, non lasciandola più fino al termine della mezza maratona.
Lo svizzero Reto Baumgartner, anche lui uno degli aficionadas della gara, dopo essere uscito attardato dall'acqua, ha forzato il ritmo in bici e a piedi per cercare di recuperare, ma è arrivato con quasi 5' di distacco.
E nel finale si è dovuto difendere dalla solita veemente rimonta di Stefano Luciani, a cui è mancato un pizzico di brillantezza per cercare l'assalto finale alla seconda piazza.
Ai piedi del podio, con rispettivamente il secondo e il primo split nei 21K a piedi, Fabrizio Bartoli e Matteo Perlini; a seguire, Marco Montanari, il tedesco Michael Sametinger, Carlo Biaggioni, Phil Parsons (marito di Michelle) e lo svizzero Brian Lorenzetti.
Assolo tra le ragazze per Martina Dogana, che dopo essere ritornata a vincere dopo più di 10 anni nel medio di Mergozzo a inizio settembre, ha fatto lo stesso anche tornando dopo diversi anni all'Elba: l'azzurra ha colto un netto successo, con la sola Daniela Pallaro a impensierirla nella frazione di nuoto.
Ma già nella bici Martina ha cominciato a costruire il suo vantaggio che al traguardo è arrivato a sfiorare i 20'.
La lotta per il podio è stata davvero bella ed emozionante, con Laura Pederzoli e Daniela Pallaro ad alternarsi una davanti all'altra per l'intero svolgimento della gara. Ma al traguardo a spuntarla è stata Pallaro, con l'arrivo, 40" dopo, di Pederzoli e il bellissimo abbraccio tra le due sotto la pioggia battente.
La top ten si è completata con la britannica Maria Powell, la tedesca Verena Horz, Alessandra Reati, Roberta Maule, la francese Clara Prevot e Paola Bonfreschi.
Tra le tante storie di finisher, particolare quella dell'altoatesino Paul Rösch: il meranese nel 1987 insieme ai suoi concittadini Christian Troger e Josef Wolf andò a fare l'Ironman Hawaii; dopo 25 anni, di totale inattività nel mondo del triathlon, ha deciso di fare il suo secondo triathlon "iron distance" e ha scelto un'altra isola, portando a termine Elbaman. Complimenti a lui e a tutti i finisher!
Dopo la tradizionale e apprezzatissima cerimonia di premiazione di lunedì mattina, Marco Scotti, patron di Elbaman, ha congedato tutti annunciando ulteriori novità per il 2014!
Nei prossimi giorni, sul sito ufficale Elbaman.it, sarà possibile trovare tutti i dettagli.
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