Il Comune di Portoferraio comunica che il giorno domenica 17 giugno alle ore 19,00 presso il Centro per le arti visive e figurative “Telemaco Signorini” a Portoferraio verrà inaugurata l’esposizione di scultura ceramica contemporanea
“APPRODI DI TERRE”
con opere di tre artisti italiani: Bianca Piva, Luca Schiavon e Ingrid Mair Zischg a cura di Gian Lorenzo Anselmi.
Il promotore dell’iniziativa è l’Assessorato per la Cultura del Comune, che sensibile alle varie testimonianze artistiche del momento, ha coinvolto in questa iniziativa culturale Gian Lorenzo Anselmi, un elbano che da molti anni studia e si occupa di questo aspetto dell’arte contemporanea legato al mondo della scultura ceramica, curando mostre con artisti di livello internazionale al fianco dei più importanti critici e storici dell’arte, come F. Bertoni, M. Bignardi, E. Crispolti, F. Gualdoni.
Saranno presentate opere di tre personalità artistiche molto diverse fra loro, concreta dimostrazione di come sia versatile e molteplice l’uso del materiale ceramico.
Gli artisti
Bianca Piva utilizza in prevalenza paper clay, impasto ceramico a base di porcellana, e presenta opere caratterizzate da una architettura di sfoglie impostata su minimi passaggi di spessore, tali da conferire solidità strutturale senza rinunziare ad una forte matrice lirica. L’artista ci dice che la sua esperienza mira a recuperare la vitalità di un “primitivo dar corpo a contenuti arcaici carichi di pulsionalità” facendo leva sulle capacità della superficie, sul suo valore di pagina bianca, utilizzando un abbecedario di segni, di scritture, di impronte, di piccole pieghe o di impercettibili rilievi di materia che trasformano la superficie in epidermide.
Ingrid Mair Zischg lavora con le terre dai primi anni Ottanta e proviene da ricerche pittoriche di carattere polimaterico. Le diverse forme espressive proprie di quest’artista sono legate da un solido ed intimo filo conduttore: la rielaborazione di simboli arcaici (il triangolo, la sfera, la spirale, le lune, ecc.) che rimandano alla mitologia della femminilità intesa come forza creatrice, vita che si riproduce all’infinito. Le sue sculture, i gusci e i semi, i nidi e le sfere, aperte o chiuse, ci invitano a superare le apparenze e a scoprire i segni del vero “valore”. Quasi sul punto di frantumarsi, come sottolineano le profonde craquelures, sono plasmate con una terra dal colore chiaro e naturale alla quale l'uso calcolato dell'oro zecchino conferisce accenti di nobiltà.
Luca Schiavon, figlio d’arte, si è formato nel laboratorio ceramico di famiglia sviluppando una continua ricerca tecnica e formale, ulteriormente arricchita dall’incontro in Giappone con maestri ceramisti di riconosciuta fama internazionale. Alle forme realizzate sulla ruota del tornio aggiunge ulteriori particolari, articolando i volumi che diventano superfici da curvare, tagliare e assemblare in unità scultoree. La sua materia che spesso richiede una temperatura che va oltre i 1200° si presenta all’apparenza inquieta, dai bordi sottili e rigorosi e nel contempo compatta e tenace. Ciò che colpisce del suo lavoro è il senso di energia che ne promana e che deriva dal meticoloso controllo del procedimento tecnico, nonché da una approfondita conoscenza dello studio formale. L’artista afferma: “Delle forme circolari foggiate al tornio mi colpisce il rigore, le fermezza e l'impatto deciso con lo spazio; ma sono più affascinato dall'azione del trasformare.”
Un’ occasione da cogliere per avvicinarsi a un aspetto dell'arte scultorea meno conosciuto in Italia.
La mostra sarà visibile fino al 30 giugno con il seguente orario: dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 18.00 alle 23.00.