Inaugurata nel 2013, la galleria delle tavolette votive dell’Insigne Arciconfraternita del SS. Sacramento di Portoferraio è stata aperta per la prima volta al pubblico quest’anno, dal 16 al 30 agosto. Realizzata grazie al contributo della Sezione di Italia Nostra dell’Arcipelago Toscano, che ne ha curato anche la sorveglianza attraverso i propri soci, essa ha attirato circa centocinquanta visitatori. Si parla di una cifra considerevole, a fronte di un orario di visita di due sole ore al giorno e di un battage pubblicitario essenziale.
Con la galleria, i due Sodalizi hanno offerto alla città e agli ospiti la possibilità di avvicinarsi a un patrimonio culturale di notevolissimo spessore, secondo nell’ambito provinciale, nel suo genere, solo a quello conservato a Livorno nel Santuario della Madonna di Montenero e comunque eminente nell’intera regione, anche per la sua alta collocazione cronologica.
Molti giudizi lusinghieri hanno accompagnato l’iniziativa, che sarà ripetuta l’anno prossimo con l’apporto di alcune novità intese a migliorarne il tenore e il grado di fruizione.
Non si insisterà mai abbastanza sul rilievo delle espressioni artistiche scaturite dai singoli territori, le sole, al di là del loro livello qualitativo, del resto variegato, capaci di raccontare vicende di gente comune, sentimenti semplici, moti di genuina riconoscenza, trasparenti slanci di fede, nonché di trasmettere dati di cultura materiale ed elementi antropologici altrimenti reperibili unicamente nella sempre più fioca tradizione orale o attraverso impegnativi studi specifici.
Esse, nella loro grammatica peculiare, sviluppano un discorso profondamente diverso da quello della produzione accademica: ne costituiscono un’alternativa densa di implicazioni e di possibili paralleli su cui fondare dei progetti. Nella nostra realtà, potrebbe ben darsi, ad esempio, collegata naturaliter alla sezione delle tavolette di soggetto marinaro, sette su sedici, cinque delle quali settecentesche, una riflessione sulla realizzazione di una fonte informativo-didattica relativa alla storia della marineria velica locale, una delle più fulgide della penisola: un ulteriore punto di attrazione nel tessuto già esistente dei poli museali, che attende una semplificazione e una razionalizzazione attraverso la raccolta in un’unica sede delle sparse memorie napoleoniche della città non comprese nei musei statali e il ripristino della mostra permanente dei minerali, troppo rapidamente eliminata dopo essere sorta su impulso del Parco Minerario.
Passa attraverso l’incremento di un’offerta fatta di argomenti rigorosi l’opposizione all’anarchica creatività suscitata a trecentosessanta gradi dall’ansia mercantile che si è voluta connettere al bicentenario dell’Elba principato, peraltro svilito dallo stato deplorevole delle residenze imperiali dei Mulini e di S. Martino denunciato da tanta stampa, anche straniera.
La Sezione di Italia Nostra dell’Arcipelago Toscano ringrazia quanti, con il loro impegno, di ieri e di oggi, contribuendo a confermare l’Insigne Arciconfraternita del SS. Sacramento come un punto di convergenza di elevati interessi, nel solco di un percorso cinque volte secolare, hanno dato a Portoferraio e all’Elba un valido motivo per sperare in un risveglio all’insegna delle sue migliori tradizioni culturali.
A CURA DELLA SEZIONE DI ITALIA NOSTRA DELL’ARCIPELAGO TOSCANO