Venerdì 3 ottobre, due classi terze dell’ITCG Cerboni, con le loro docenti Beatrice Colombi e M.Gisella Catuogno, hanno partecipato, nella Sala Nello Santi della De Laugier, ad un convegno su “Discriminazione ed omofobia: società, lavoro e famiglia”, nell’ambito del progetto della Regione Toscana “Osservatorio permanente contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere”.
L’esperienza si è rivelata molto interessante ed educativa, perché una tematica ritenuta “scomoda” e spesso in qualche modo negata o messa in sordina dagli stessi insegnanti, sprovvisti delle necessarie competenze a gestirla, è stata affrontata da varie prospettive: legale psicologica e sociale.
Infatti l’omonegatività, come si chiama la suddetta tendenza, non è meno grave, per le conseguenze che comporta, dell’omofobia: entrambe provocano in molti adolescenti acute sofferenze in quanto tendono a suscitare sensi di colpa e percezione di anormalità e di inadeguatezza rispetto alle aspettative del contesto sociale, spingendo talvolta alla scelta estrema del suicidio. Il trenta per cento dei suicidi nell’adolescenza ha questa causa.
Gli esperti, l’avvocato Matteo Mammini e la dottoressa in psicologia Alessandra Delle Fave, entrambi di origine elbana, hanno relazionato in modo efficace, competente e coinvolgente, rispettivamente sull’omofobia in Toscana, con i relativi crimini d’odio, e sulle dinamiche psicosociali del bullismo omofonico e sugli opportuni interventi educativi.. La dottoressa Eleonora Pinzuti, ricercatrice e formatrice, ha parlato a sua volta di omonegatività e processi di invisibilizzazione nel contesto scolastico.
L’iniziativa del convegno, per l’organizzazione del quale molto si è spesa anche l’ex assessore alle Pari Opportunità del Comune di Portoferraio Jessika Muti, è stata dunque quanto mai opportuna ed ha lasciato un’impronta profonda e positiva negli studenti presenti.
L’assenza della maggior parte delle realtà scolastiche elbane e delle famiglie dimostra comunque di quanta sensibilizzazione sull’argomento abbia ancora bisogno il nostro territorio.
MGC
La conferenza sulle discriminazioni a mio parere è stata istruttiva, in quanto i relatori specialisti ci hanno ben illustrato le difficoltà in cui vivono coloro che per un motivo o per un altro vengono discriminati dalla società. Ci hanno spiegato che i disagi vissuti dagli omosessuali sono dovuti essenzialmente ai pregiudizi che purtroppo, ancora oggi dilagano, persino tra noi giovani e ci è stato illustrato che essi non sono persone malate o con disabilità e pertanto non vanno tutelate in misura particolare, ma vanno incoraggiate a parlare e ad esternare i loro sentimenti e orientamenti. Per quanto mi riguarda, non ho pregiudizi riguardo gli omosessuali, ritengo che le persone meritino di essere apprezzate in base a ben altri valori, a prescindere dal loro orientamento sessuale; ritengo anche che ciascuno abbia il diritto di essere felice e di vivere come si sente senza essere additato o deriso. Ciò che a volte mi disturba dipende da coloro che estremizzano la propria omosessualità trasformandosi quasi in caricature, in altre parole sostengo che gli omosessuali, al pari degli eterosessuali, non abbiano la necessità di fare del proprio orientamento sessuale il loro biglietto da visita.
Margherita Neri III AFM
Secondo me questo convegno è stato molto interessante perché ci ha fatto capire che gli omosessuali, essendo persone come gli altri, devono avere gli stessi diritti dei cittadini eterosessuali.
Giulia Tomasina III AFM