Giovedi mattina in visita al Museo civico archeologico del Distretto minerario di Rio nell’Elba un gruppo di lavoro composto da archeologi e geografi della Università Humboldt di Berlino e della Libera Università, sempre di Berlino, accompagnati da Lorella Alderighi, funzionario di zona della Soprintendenza per i Beni archeologici della Toscana, in quanto il progetto è portato avanti in collaborazione con la stessa Soprintendenza.
La visita al Museo di Rio nell’Elba è stata organizzata in occasione della fase esplorativa di un progetto di respiro internazionale che ha come obiettivo quello di studiare i mutamenti del paesaggio elbano fin dall’antichità in seguito allo sfruttamento dei giacimenti minerari.
“Il progetto – come ha spiegato il prof. Stephan G. Schmid, del Dipartimento di Archeologia dell’Università Humboldt di Berlino- si svolge sia attraverso analisi delle scorie di lavorazione dei minerali sia attraverso carotaggi allo scopo di esaminare i cambiamenti climatici e quelli della vegetazione. E’ un progetto iniziale che potrà anche offrire spunti per una ulteriore valorizzazione del territorio”.
“Si tratta di un progetto che sarà portato avanti in più fasi- come ha spiegato Lorella Alderighi della Soprintendenza Archeologia Toscana- che in questa prima fase esplorativa vede coinvolta l’intera Isola d’Elba e, in particolare, le zone minerarie. Verranno condotte una serie di indagini anche per poter valutare quando effettivamente sia iniziato lo sfruttamento dei giacimenti minerari all’Elba”.
Ad accogliere il gruppo di lavoro erano presenti Claudio De Santi, sindaco di Rio nell’Elba e Raffaela Franceschetti, assessore a Cultura e Turismo dello stesso Comune.
“Come Amministrazione comunale ringraziamo innanzitutto la Soprintendenza e le due Università di Berlino per questo progetto,- ha commentato il Sindaco De Santi – ci fa molto piacere constatare l’interesse scientifico nei confronti dell’Isola d’Elba e del nostro versante.
Tutto ciò ci fornisce stimoli ulteriori per proseguire in un lavoro di riscoperta delle risorse e della nostra storia, elementi indispensabili per la valorizzazione del territorio, ovviamente nel rispetto dell’equilibrio con l’ambiente.
In questo senso, è indispensabile la più ampia collaborazione con le istituzioni universitarie e con tutti gli enti che hanno competenze e conoscenze sul territorio”.