Non sono i soldati dell'ammiraglio Nelson. Non sono nemmeno guardie napoleoniche. Sono più che altro curiosi e interessati che, oggi nove aprile 2015, si sono spinti fino alla sommità della collina di San Rocco per essere presenti alla prima apertura settimanale del forte inglese.
Un evento che, felicemente, supera di molto le aspettative degli organizzatori: nella stanza predisposta per la conferenza tenuta dalla dottoressa Gloria Peria e dall'architetto Elisabetta Coltelli infatti non sono
bastate le sedie messe a disposizione
.
Gli interessati agli interventi delle due responsabili si sono allora disposti lungo le pareti della piccola sala, anch'essa ristrutturata e facente parte dei vani del piano terra del forte.
Dopo il discorso, i presenti sono stati invitati ad una visita guidata del forte, il quale si sviluppa su tre piani.
Sono molte le stanze, tutte ristrutturate ma che comunque trattengono, tra le loro mura, tanta storia della città di Cosimo, tanto che sembra di poter sentire ancora il rumore dei passi di qualche ufficiale che
cammina febbrilmente avanti e indietro per gli alti e stretti corridoi della costruzione.
Più di tutti gli altri locali colpiscono però le sale espositive: all'interno di esse, appese ordinatamente alle pareti dentro sottili cornici, si trovano diverse foto, ritagli e cartoline ormai colorate dalla tintarella del tempo.
Tra questi documenti ingialliti, e per questo motivo ancora più interessanti ed attraenti, ecco spuntare una serie di fotografie del duce, Benito Mussolini, al momento del suo sbarco all'Isola d'Elba, elegantemente vestito con un completo bianco. Non è tuttavia solo la storia con la s maiuscola ad essere rappresentata in questi piccoli frammenti di passato, ma anche il quotidiano di Portoferraio: edifici che ora non esistono più, particolari delle strade, delle mura medicee o anche solo semplici passanti tirati dentro a queste immagini.
Tutti elementi che, soprattutto per i non più giovani, fanno riaffiorare alla mente tanti ricordi e, forse, anche un po' di nostalgia.
Il forte diventa così una inestimabile fonte per riscoprire il passato della nostra città, una fonte che, purtroppo, può essere consultata solamente una volta alla settimana (il giovedì), oltretutto per poche ore.
Speriamo dunque che questa soluzione possa cambiare, arrivando a tenere aperto il forte per più giorni alla settimana e con qualche ora in più per poterlo visitare, rendendolo ancor più una viva presenza nel panorama culturale e storico di Portoferraio.
Giacomo Giovinazzo