Riceviamo e pubblichiamo una lettera sulla interessante ipotesi della vera origine della bandiera elbana
"Con piacere apprendo dai giornali che mercoledì sera, a Capoliveri, si terrà un incontro completamente dedicato alla storia della Bandiera Elbana, tematica che da ben 16 anni mi appassiona e mi impegna in letture e ricerche storiche.
Colgo questa occasione per presentare un’ipotesi che potrebbe apportare un contributo alla discussione di questa serata.
Nel 1996, visitando il “Museé de l’Armée” di Parigi, notai, al BA 132, la bandiera dell’Elba la cui descrizione, però, apportava la seguente dicitura:
“Etendard de l’Escadron de Chevau - Légers Polonais”.
Escadron Napoléon - De la Garde de Napoléon a l’Ile d’Elbe
(Don du Prince de la Moskowa le 12 juin 1929).
Da quel momento iniziai a riflettere sulla sulla versione ufficiale della storia della nostra bandiera, considerata come concepita e disegnata dall’Imperatore per il nuovo regno dell’Isola d’Elba i cui simboli avrebbero rappresentato le peculiari caratteristiche del territorio e della popolazione elbana.
Pensai inoltre, alle circostanze che avevano portato l’Imperatore all’Elba: Napoleone era appena reduce dalla disastrosa sconfitta della campagna di Russia, subiva l’onta dell’esilio all’Isola d’Elba con il titolo di “Imperatore” (solo un minuscolo scoglio in confronto all’intera Europa che aveva sottomesso), fuggiva dalla Francia, si era dovuto travestire per non essere ucciso durante il tragitto, non sapeva come sarebbe stato accolto sull’isola, sempre con la paura che sicari inglesi avrebbero potuto attentare alla sua vita.
Era quindi nella condizione ideale per preoccuparsi di creare una nuova bandiera per il suo nuovo “impero”? Non poteva essere più probabile che, sbarcato sull’isola, avesse consegnato all’Elba la bandiera del reggimento di cavalleria polacca che lo aveva seguito per restare fedelmente al suo servizio durante l’esilio?
Ho cominciato quindi la mia ricerca, che, dalla prima lettera che scrissi nello stesso 1996, prosegue tutt’oggi, documentandomi, facendo ricerche, presentando la questione anche a storici locali (fra cui il Prof. Battaglini che aveva sostenuto la mia ipotesi su un articolo dedicato aNapoleone) e scrivendo ai responsabili, gli storici e i ricercatori del Museé de l’Armée, all’Ambasciata di Polonia a Roma e a quella d’Italia a Varsavia, al Consolato di Francia, alla “Société d’études napoléoniennes” e a molti altre Univeristà e istituti di ricerca, alcuni dei quali hanno preso a cuore la questione e stanno conducendo altre ricerche considerando molto plausibile la mia ipotesi.
Ancora non sono riuscito a stabilire la data precisa della fondazione dell’Escadron de Chevau - Légers Polonais e, quindi, della creazione della nostra bandiera, ma, dalla documentazione in mio possesso e dalle risposte ricevute da studiosi e ricercatori, “Il est donc tout à fait possible que ce soit les Polonais qui aient eux-mêmes apportés l’étendard lors de leur arrivée sur l’île.” (“E’ molto probabile che siano stati i Polacchi stessi a portare lo stendardo quando sono arrivato sull’Isola” - dalla lettera del “Lieutenant-colonel Chaduc, Conservateur” del Museo de l’Armée datata 18 giungo 2001).
Considerato quanto Napoleone amasse i suoi reggimenti di Cavalleria Polacchi, fra i più gloriosi e irriducibili della storia, se questa ipotesi fosse confermata, tale scoperta nulla toglierebbe all’importanza della bandiera donata all’Isola d’Elba. Anzi, potrebbe aprire nuovi scenari che, ancora una volta, porterebbero l’importanza della nostra isola a livelli internazionali.
Spero che queste mie ricerche possano apportare elementi utili alla discussione "capoliverese". Resto a completa disposizione per fornire la documentazione in mio possesso per poter contribuire a sciogliere l’ “enigma” legato alle origini della nostra amata bandiera."
Gabriele Magnoni