Stamani mattina mi sono recato agli scavi archeologici di San Giovanni, spesso da quando sono stati riaperti mi interessa vedere come procedono gli sviluppi dei lavori ed ogni volta ci sono sorprese, anche piccole ma non per questo meno interessanti.
Quasi ogni giorno arrivano a visitare gli scavi alunni delle scuole elbane, e stamani era la volta di due terze della scuola elementare di Rio Marina. Sono rimasto colpito da come seguivano l’illustrazione che veniva loro fatta dagli archeologi, era piacevole vedere questi ragazzini e ragazzine armati di quaderni, penne e anche macchine fotografiche prendersi appunti di quello che veniva spiegato con molto garbo e semplicità. I misteri del passato, vederli riaffiorare da un lungo sonno, poterlo vivere attimo dopo attimo in diretta, questi bambini erano letteralmente presi dalla curiosità di capire e facevano innumerevoli domande e quando invece toccava a loro rispondere alle domande che il prof. Cambi o la Dottoressa Pagliantini o il prof. Traverso ponevano loro, rispondevano con decisione dimostrando il loro interesse alla materia. Sicuramente i tre docenti hanno usato un linguaggio consono all’età dei piccoli visitatori, riuscendo a farsi seguire molto bene e stimolare la loro attenzione.
Considerando che erano due classi, debbo dire che erano bimbi molto responsabili e, come si diceva un tempo, molto diligenti. La stessa cosa non posso dirla di quando mi sono trovato insieme a gruppi di adulti.
Sicuramente è molto positivo che ci sia tutto questo interesse per il lavoro che viene fatto dal gruppo Aithale, volenteroso e competente, peccato che non hanno trovato giovani volontari elbani per collaborare, a parte Cinzia Battaglia. Per veder progredire molto il lavoro bisognerebbe essere in molti, perché il lavoro di scavo è lento, anche se ci sono gli addetti al piccone, deve essere molto accurato per evitare di danneggiare quello che via via viene alla luce. Ho visto passare delle ore o giornate intorno ad un piccolo frammento aiutati solo da un pennello di dimensione ridotte e dalla trowel, spennellando dolcemente sul piccolo reperto per non danneggiarlo oltre a ciò che ha provocato il passare del tempo.
Sicuramente quello che è stato fatto da questo gruppo è stupendo, quello che mi meraviglia è l’indifferenza generale su cose del genere. Non ci siano fondi adeguati per stimolare iniziative del genere e si deve andare avanti grazie al buon cuore di pochi. Anche, ma direi soprattutto la Storia, e l’interesse che essa porta con sé, dovrebbe far capire che è necessario per lo sviluppo del territorio, ampliare decisamente anche questi aspetti. Potrebbe in un futuro neanche troppo lontano essere fonte di lavoro per molti giovani.