“..Nello sperone formato dalla confluenza del fosso di S. Martino e del Colle-Grande,sorgeva all’altezza di 108 metri circa sul livello del mare, una casetta, e lì presso una chiesina intitolata a S. Martino sorta forse prima del 1290.
Doveva essere questa la chiesa parrocchiale di un paese del quale non è rimasto neppure il nome,quantunque esistano ancora le tracce della sua acropoli sulla collina detta di Castiglione.La casetta e la chiesa distanti ambedue da Portoferraio non più di cinque chilometri e circondate da vigne e da boschi appartenevano a Giuseppe del fu Giuliano Manganaro,tenente nel Battaglione franco,uno dei maggiorenti di quella città.
Da quella casetta centro del grandioso anfiteatro formato dai monti circostanti rivestiti da folte macchie ,si scorgeva in tutti i più minuti particolari la città capitale dell’isola ,la sua rada, i bastimenti in essa ancorati,l’entratura del golfo e lo sbocco settentrionale del canale di Piombino.
Nelle prime escursioni nei dintorni di Portoferraio, Napoleone, vista quella vallata ricca di boschi,di vigneti e di acque potabili, sparsa di agresti abituri popolati da agricoltori dai costumi gentili e ospitali, e promettitrice di quieti silenzi,nonostante la vicinanza della città, e notata quella casetta, così ben collocata, che sembrava offrire un asilo di pace e di tranquillità si sentì attratto invincibilmente dalla dolcezza del luogo e si propose di porvi stanza e dia acquistare la casetta, le vigne e i boschi che le facevano corona .Fu per altro incerto se comprare quella tenuta in nome suo, oppure della Principessa Paolina, o di suo marito. Finalmente risolse di comprarla in proprio, e ordinò al Lapi,direttore del Demanio imperiale ,di farne l’acquisto,esentando peraltro il contratto dalla tassa di registro…”(1)
Nacque così la “maison rustique” che oggi fa parte del complesso architettonico conosciuto come villa napoleonica di S. Martino. La proprietà era dunque proprio di Napoleone Bonaparte e il dr. Lapi ,in quanto direttore del demanio imperiale, era stato coinvolto dall’imperatore stesso durante l’acquisto. Dopo la caduta di Napoleone, il Lapi venne coinvolto dal governo granducale restaurato all’Elba ,nella sua presa di possesso di questa proprietà di Napoleone. In data 5 ottobre 1815 una lettera al conte Fantoni,commissario regio straordinario per l’Elba,è scritta da Firenze dal sig Luigi Poirot con annesso visto di Neri Corsini:
“Ill.mo Sig.re Sig.re Col.mo In replica alla officiata di VS Ill.ma del 1° ottobre, e dietro il resultato degli esami, verificazioni delle quali Ella rese conto in un suo rapporto indirizzato a S.E. il Consigliere Direttore della R. Segreteria di Finanze mi credo autorizzato ad ordinarle di prendere formale possesso della Tenuta di S. Martino come spettante al R. Demanio di codesta Isola. Se nonostante le ( ) fatte dal detentore della medesima esso crederà dovere promuovere qualche istanza vi sarà luogo a prenderla in seguito nel dovuto esame,ma frattanto non può ritardarsi la presa in possesso di quello fondo per interesse e a nome del Demanio dello Stato. Vanno comunicandosi le notizie opportune sulle alienazioni e concessioni fatte dal passato Governo nel Principato di Piombino… Di VS Ill.ma Firenze Lì 5 ottobre 1815 Dev.mo Obbl.mo Serv.re Luigi Poirot Visto N. Corsini”
(Affari generali del Commissario straordinario dell'isola d'Elba dal 1° settembre 1815 al 16 marzo 1816.Filza 2. Carta 198.ASCP)
Questa lettera del 5 ottobre 1815 che esorta il Fantoni a “non ritardarsi la presa in possesso di quello fondo per interesse ed a nome del Demanio dello Stato” e che lo invita ad agire senza indugio alcuno ,senza tener conto di eventuali istanze contrarie da parte del “detentore”,(Napoleone Bonaparte) è seguita da immediata iniziativa da parte del Fantoni che così scrive all’intendente dell’isola d’Elba che è Balbiani:
“All’Intendente dell’isola d’Elba Lì 9 ottobre 1815 Essendomi stato ordinato dal nostro I. e R. Governo per il canale della R. Segreteria di Stato di prendere formale possesso in nome e per interesse del Demanio dello Stato del Palazzo e delle Terre annesse formanti la Tenuta di S. Martino già appartenenti all’Ex- Imperatore Napoleone ( ) allego e nomino V.S. Ill.ma all’effetto di rappresentarmi ed in mia vece trasferendosi in quel luogo ,assistere e sottoscrivere l’atto che a tale effetto sarà fatto redigere nelle forme legali e consuete,per le quali cose le do con la presente piena e speciale autorizzazione. Fantoni”
(Idem come sopra)
E’allertato anche il Dr. Lapi che così scrive al Fantoni il giorno 9 ottobre 1815:
“Illustrissimo Signore Conforme dei di Lei Ordini contemplati nella lettera che VS. Ill.ma mi ha fatto l'onore di scrivermi,domani alla ore 8 mi renderò in S. Martino. Ho l'onore di dichiararmi con tutto il rispetto Portoferraio Lì 9 ottobre 1815 Suo Um.mo Serv.re Cristino Lapi" (Idem come sopra) Quanto sopra scritto dal dr. Lapi è avvenuto realmente.
Infatti il 10 ottobre 1815 il Fantoni scrive al dr. Lapi dell’avvenuto “formale possesso () quest’oggi in nome del R. Demanio: “Al Sig. Cristino Lapi Spedita lì 10 ottobre 1815 Ill.mo Signore In conseguenza del formale possesso ( ) quest’oggi in nome del R. Demanio delli Stati di Toscana del palazzo e Terre formanti la Tenenza di S. Martino, già di spettanza dell’ex Imperatore Napoleone,è mio dovere d'invigilare alla'amministrazione di tali Beni, e di adottare quei provvedimenti che meglio convengono agli interessi del R. Governo. Trovando quindi ( ) economici della amministrazione Toscana e non corrispondente alla importanza di tali beni l'ulteriore esistenza di un Intendente con l'annuo assegno di 6250 franchi sono nella dispiacente necessità di parteciparla che da questo medesimo giorno cessano in Lei tutte le facoltà conferite con Decreto dell'ex- Imperatore Napoleone in data dei 26 febbraio 1815 che originalmente. Ella conserva nelle sue mani. Il Sig. Giuseppe Cantini ha quello,che ho provvisoriamente incaricato della principale amministrazione dei detti effetti ed Ella fornirà di consegnare a lui tutti i libri ed altre carte qualunque che appellano agli effetti medesimi. Prego VS Ill.ma di accusarmi il ricevimento della presente e con distinta stima mi presento. Di VS Ill.ma P. ferraio lì 10 ottobre 1815. Fantoni "
(Affari generali del Commissario straordinario dell'isola d'Elba dal 1° settembre 1815 al 16 marzo 1816.Filza 2. Carta 209.ASCP)
Marcello Camici ASCP.Archivio storico comune Portoferraio
1) In pag 46 e 47 de “L’isola d’ Elba durante il governo di Napoleone I” Vincenzo Mellini.Stab. Tip. Del “Nuovo Giornale”.1914